IL PARADISO È POSSIBILE,
Il Paradiso è qualsiasi cosa vogliamo.
Come potrebbe essere altrimenti, del resto? Come potrebbero, per esempio, abitare nello stesso Paradiso Coco Chanel e Primo Levi? Il Paradiso dell’uno sarebbe l’inferno dell’altro.
E così, tutti noi andiamo nel Paradiso che desideriamo di più.
Se vuoi essere giovane e bello in eterno, nessun problema. Oppure puoi invecchiare con grazia, raggiungere la maturità, e ricominciare tutto daccapo, a diciotto anni.
Se vuoi innamorarti per sempre, puoi farlo. E se invece preferisci innamorarti ogni sera di una persona diversa, anche questo può accadere.
Il Paradiso è una città luccicante, piena di ristoranti a tre stelle Michelin e negozi di lusso.
Oppure…
Il Paradiso è un grande prato verde, punteggiato di pecore, dove l’unico suono è quello gentile della brezza…
Oppure...
Il Paradiso è la tua casa dell’infanzia; la parete di una montagna che cade a picco nel mare; il Paradiso è un villaggio dove si cantano canzoni di Broadway mentre si va al lavoro felici e contenti.
Puoi anche fare scelte meno tradizionali. Il Paradiso è la tua azienda, una le cui azioni salgono sempre; il Paradiso sei tu, avvolto di stracci e con la ciotola dell’elemosina in mano, mentre vaghi per il mondo.
La parte migliore del Paradiso, però, è questa.
Il Paradiso capisce che le nostre anime tendono a non stare mai ferme, e intanto le settimane diventano anni, e gli anni decenni.
Ci stanchiamo di mangiare, di fare shopping. Le spiagge e i campi ci vengono a noia, come le aziende che possono solo andar meglio. Gli abitanti allegri e canterini del villaggio cominciano a darci sui nervi.
Potremmo trovarci a chiedere: perché ho desiderato questo Paradiso? Cos’avevo in testa?
E qui arriva la buona notizia. Possiamo cambiare idea.
Possiamo lasciare la città luccicante e trasferirci nel campo punteggiato di pecore. Oppure possiamo ordinare che una città appaia nel bel mezzo del campo, e al diavolo le pecore. Possiamo distruggere le fabbriche, e ricominciare daccapo.
Certo, ogni nuovo Paradiso sbiadisce man mano che ci diventa familiare. Ma possiamo sempre crearne un altro.
E con il passare del tempo, ci accorgiamo che la nostra più grande felicità risiede nell’anticipazione del prossimo Paradiso.
E il prossimo, e il prossimo, e il prossimo. • Scrittore, 65 anni, ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa nel 1999 con il romanzo Le ore (Bompiani). Il suo ultimo libro è una raccolta di fiabe reinventate dal titolo Un cigno selvatico (La nave di Teseo), pubblicato nel 2016.