THE FANTASTIC MR ANDERSON,
Il più immaginifico dei REGISTI costruisce a Vienna una personalissima Wunderkammer. Che mette alla prova il suo (e il nostro) gusto per l’arte.
Ne “I Tenenbaum” (2001) gli affusolati occhiali fumé dell’archeologa Anjelica Huston erano della madre del regista, Wes Anderson, archeologa vera che, durante le vacanze, portava i figli a vedere i suoi scavi. Nella visione narrativa ed estetica di Anderson, i ricordi d’infanzia sono del resto sempre presenti; per ogni suo film inventa microcosmi nuovi, mondi sospesi in un tempo astratto dall’inconfondibile sapore rétro, costruiti con una dettagliata visione da vero scienziato. Dal 6/11 (e fino al 28/4/19) la passione antiquaria del regista texano prende forma in un nuovo progetto: con la moglie Juman Malouf, Anderson può infatti attingere alle sterminate collezioni del Kunsthistorisches Museum di Vienna per dare forma a una mostra speciale, sorta di personale Wunderkammer che la coppia ha intitolato “Spitzmaus Mummy in a Coffin and Other Treasures”.
Fondato nel 1891, il museo accoglie il patrimonio artistico degli Asburgo. Oltre a capolavori come “La Grande Torre” di Brueghel il Vecchio (1563), “L’infanta Margherita in azzurro” di Velázquez (1659) o le “Teste” vegetali e animali di Arcimboldo, le collezioni vanno dalle mummie egizie alle antichità greco-romane; dalle armature ai manoscritti; dalle carrozze al tesoro imperiale. C’è anche la saliera del Cellini, rubata nel 2003, poi ritrovata in un bosco vicino a Vienna. E vista la passione per i film de “La Pantera Rosa” e di Hitchcock, chissà che Anderson non leghi il suo racconto proprio al furto d’arte. •