VOGUE (Italy)

OLTRE ALLE NUVOLE,

Tempeste, tornadi, tramonti e lampi. Cosa succede nell’ALTO DEI CIELI? Lo spiega in un volume illustrato un pilota con la passione della fotografia.

- Di Paolo Lavezzari

Pilota di linea su e giù per il mondo, Santiago Borja vede dalla cabina di comando cose che, per dirla con il Roy Batty di “Blade Runner”, «voi umani non potreste immaginarv­i». «A 26mila metri d’altitudine, sopra le nuvole», afferma, «il mondo ha una prospettiv­a nella quale la distinzion­e tra sopra e sotto può svanire in qualsiasi momento». Cumuli di nuvole, tempeste, lampi e poi albe e tramonti sono i protagonis­ti delle foto che questo trentunenn­e scatta nelle ore di volo. Non saranno, come diceva sempre Batty, i raggi B balenanti «nel buio vicino alle porte di Tannhäuser», ma la vista di ciò che accade sopra le nostre teste (in ogni senso), quell’atmosfera allo stato puro non lasciano indifferen­ti: un regno d’alta quota dove l’umanità non c’è e quando ne appaiono le vestigia (le città illuminate) anche se altresì spettacola­ri, esse riportano bruscament­e con i piedi a terra, per la loro eclatante artificial­ità.

Una scelta di foto straordina­rie del pilota nella tempesta sono ora raccolte in “The Stormpilot” (teNeues); il volume è poi corredato da un testo di Michaela Koschak, quarantune­nne meteorolog­a berlinese, che con prosa semplice – ha curato anche un programma tv di introduzio­ne al meteo per l’infanzia – spiega cause, genesi ed effetti dei vari fenomeni, come: i cumulonemb­i degli uragani contengono anche 100 tonnellate d’acqua e le cupole di queste nubi sono di cristalli di ghiaccio; ogni giorno si scatenano circa 1.000 tempeste che generano dai 4 ai 10 milioni di fulmini... Una festa per gli appassiona­ti del “che tempo farà”, tema intramonta­bile di conversazi­one. Resta una domanda: Borja esordisce confessand­o che «the most intensive feeling comes right at the start». Cosa ci perdiamo in cielo si è ormai capito, ma quando si decolla…? •

 ??  ?? Due scatti realizzati dal trentunenn­e pilota ecuadorian­o Santiago Borja dalla cabina di comando. Dal 2012 è primo ufficiale su un Boeing 767-300ER per voli internazio­nali. Usa una fotocamera Nikon DSLR 35mm.
Due scatti realizzati dal trentunenn­e pilota ecuadorian­o Santiago Borja dalla cabina di comando. Dal 2012 è primo ufficiale su un Boeing 767-300ER per voli internazio­nali. Usa una fotocamera Nikon DSLR 35mm.

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