OLTRE ALLE NUVOLE,
Tempeste, tornadi, tramonti e lampi. Cosa succede nell’ALTO DEI CIELI? Lo spiega in un volume illustrato un pilota con la passione della fotografia.
Pilota di linea su e giù per il mondo, Santiago Borja vede dalla cabina di comando cose che, per dirla con il Roy Batty di “Blade Runner”, «voi umani non potreste immaginarvi». «A 26mila metri d’altitudine, sopra le nuvole», afferma, «il mondo ha una prospettiva nella quale la distinzione tra sopra e sotto può svanire in qualsiasi momento». Cumuli di nuvole, tempeste, lampi e poi albe e tramonti sono i protagonisti delle foto che questo trentunenne scatta nelle ore di volo. Non saranno, come diceva sempre Batty, i raggi B balenanti «nel buio vicino alle porte di Tannhäuser», ma la vista di ciò che accade sopra le nostre teste (in ogni senso), quell’atmosfera allo stato puro non lasciano indifferenti: un regno d’alta quota dove l’umanità non c’è e quando ne appaiono le vestigia (le città illuminate) anche se altresì spettacolari, esse riportano bruscamente con i piedi a terra, per la loro eclatante artificialità.
Una scelta di foto straordinarie del pilota nella tempesta sono ora raccolte in “The Stormpilot” (teNeues); il volume è poi corredato da un testo di Michaela Koschak, quarantunenne meteorologa berlinese, che con prosa semplice – ha curato anche un programma tv di introduzione al meteo per l’infanzia – spiega cause, genesi ed effetti dei vari fenomeni, come: i cumulonembi degli uragani contengono anche 100 tonnellate d’acqua e le cupole di queste nubi sono di cristalli di ghiaccio; ogni giorno si scatenano circa 1.000 tempeste che generano dai 4 ai 10 milioni di fulmini... Una festa per gli appassionati del “che tempo farà”, tema intramontabile di conversazione. Resta una domanda: Borja esordisce confessando che «the most intensive feeling comes right at the start». Cosa ci perdiamo in cielo si è ormai capito, ma quando si decolla…? •