TUTTO ESISTE PER UN ATTIMO,
È uno strano lavoro, quello di Gary Card: costruire spettacolari SCENOGRAFIE (come per una delle copertine di questo numero) e vederle distruggere. Eppure...
In principio (2007) fu Kafka, con l’illustrazione per la copertina di una nuova edizione de “La metamorfosi”. Del resto, nessuno scrittore sarebbe stato più adatto a presentare i mondi paradossali, popolati da bizzarri pupazzi alieni, del creativo londinese Gary Card. 37 anni, un’ossessione per il viola, dopo il diploma alla Central Saint Martins e gli inizi come grafico, fa presto parlare di sé: Lady Gaga indossa le sue maschere di ossa nel The Monster Ball Tour; poi, nel 2016, Fka Twigs lo sceglie per una scenografia. Artefice di allestimenti per fotografi come David LaChapelle, Nick Knight, Tim Walker, ha curato i set di Balenciaga ed Hermès e ideato sculture indossabili per “La Collection Memento No3” di Kenzo lo scorso luglio. Ora lavora alle sculture per la mostra prevista a Londra per fine anno. I riferimenti sci-fi sono ricordi d’infanzia? Sì, provengono da ciò che amavo da bambino. La creatività si espande con l’esperienza, ma torni sempre alle origini anche se in modo astratto o non immediatamente visibile.
Gli allestimenti però sono creazioni effimere. All’inizio vedere le mie creazioni distrutte poco dopo averle costruite mi spezzava il cuore. Ora so che tutto esiste solo per un attimo.
E l’incontro con Tim Walker?
Anni fa ho scritto a Tim perché vedesse quello che facevo. Gli è piaciuto. Due settimane dopo scattavamo insieme per “British Vogue”.
È in uscita l’album di Paul McCartney “Egypt Station” di cui sei l’art director.
Video, copertina, merchandising... Fantastico! Avevo lavorato con Stella McCartney, ma come sia stato scoperto da Paul è un mistero. Com’è andata sul set di Vogue Italia?
Ho condiviso con Mert & Marcus ispirazioni surrealiste e Dada. Mentre per gli sfondi ho guardato all’affresco rinascimentale, all’architettura classica e all’iconografia religiosa. •