QUELLA NOTTE AL CASTELLO,
Un celebre abito nero, un luogo incantato, una donna e un uomo che si incontrano: va in mostra a Venezia, appena restaurato da CHANEL, il capolavoro di Alain Resnais.
Un antico castello boemo trasformato in grand hotel, lunghi corridoi che si perdono nel nulla, un giardino all’italiana di surreale malia: una donna e un uomo si incontrano. Forse è la prima volta, oppure no, si erano già conosciuti. Amati, lasciati, ritrovati. Lui dice che dovevano fuggire insieme. Lei nega tutto. Passato e presente si annullano, le trame si moltiplicano, realtà e sogno si sfaldano.
Che cosa è veramente successo a Marienbad? È il grande enigma su cui Alain Resnais nel 1961 costruisce “L’anno scorso a Marienbad”, partendo dalla sceneggiatura dello scrittore Alain Robbe-Grillet e vincendo il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia. Rompicapo dai contorni ipnotici, quasi un giallo, torna il 5 settembre al Lido nella sezione Venezia Classici, restituito al contrastato bianco e nero voluto dal maestro della luce Sacha Vierny, grazie al restauro di Studio Canal. Con il sostegno della maison Chanel, che nella creazione di questo capolavoro della settima arte ebbe all’epoca parte in causa.
Fedele allo spirito della Nouvelle Vague, Resnais chiede a Coco Chanel di disegnare gli abiti per l’attrice Delphine Seyrig, la misteriosa donna inseguita sullo schermo dal protagonista maschile Giorgio Albertazzi. Abiti, non costumi. Era la prima volta, non sarà l’ultima. E così piume di struzzo, chiffon, pizzi neri, broccati diventano elementi funzionali alla narrazione, alla visione in bilico tra realtà e immaginazione, alle rêverie erotiche sottese a ogni sequenza. All’uscita della pellicola, tutte vogliono “l’abito alla Marienbad”, il vestito nero in mussola indossato dalla protagonista. Brigitte Bardot inclusa. Un abito classico e moderno. Esattamente come il film. •