COSÌ LONTANI, COSÌ VICINI,
Ricerca di identità, mix di discipline: le opere di SCHIELE e di BASQUIAT, ora esposte alla Fondation Louis Vuitton, anticipano le sfide della cultura Internet.
I temi di attualità ci sono tutti: discriminazione razziale, libertà di espressione, nuove forme di comunicazione, volontà di autodeterminazione, ricerca di identità. Le opere di Egon Schiele e di Jean-Michel Basquiat superano facilmente l’esame del tempo, la loro forza espressiva è intatta. Come si può capire dalla mostra alla Fondation Louis Vuitton di Parigi (dal 3 ottobre al 14 gennaio 2019).
Il dispositivo scenico è abbastanza inedito, le opere infatti non sono messe a confronto, ma allestite in spazi separati, e poste così sullo stesso piano: Schiele e Basquiat, nati in epoche e continenti diversi, e così lontani culturalmente, non sono mai stati così vicini, in tutti i sensi. Meteore del XX secolo, radicali sia nell’arte sia nella vita, morti entrambi non ancora trentenni, hanno impattato sul nostro immaginario aprendo il nostro sguardo a nuovi mondi. Il perché lo spiega il curatore della mostra, Dieter Buchhart: «Hanno rinnovato il concetto di arte operando una forma di resistenza contro le pressioni esterne delle rispettive società. Schiele, attraverso le tribolazioni personali e i conflitti del suo tempo, ci parla di lotta esistenziale e indaga la costante ricerca di identità, tema di scottante attualità se pensiamo al potere dei social media. Basquiat, attraverso il suo approccio “copy-paste”, ha aperto le porte alla convergenza di idee e di discipline, anticipando la cultura Internet, le forme contemporanee di comunicazione, i nuovi sistemi di sorveglianza totale». Un evento da non perdere insomma: «Abbiamo riunito delle opere straordinarie, provenienti in parte da collezioni private, raramente viste prima». •