LE ROTTE DEL TALENTO,
Dopo un anno di pausa è tornato ITS, la piattaforma che lancia giovani designers: mai come oggi rappresentativi di una geografia fashion in trasformazione.
Cosa hanno in comune Demna Gvasalia, Peter Pilotto, Aitor Throup e Haizhen Wang? La risposta è Barbara Franchin, che dal 1997 si dedica alla scoperta di nuovi talenti nel mondo della moda. Nel 2002 ha fondato ITS (International Talent Support) a Trieste, un contest internazionale dedicato ai giovani designer. Ognuno dei nomi citati, insieme a molti altri, ha ricevuto da Barbara Franchin una spinta decisiva. Rilanciato lo scorso luglio dopo un anno di pausa, ITS ha valutato oltre 900 candidature per decretare i due vincitori assoluti, Eleanor McDonald e Tolu Coker, che si sono aggiudicate i tre premi sostenuti da OTB, Swatch e Illy. «Mi accorgo che un portfolio promette bene quando non lo capisco, perché ha qualcosa di veramente nuovo», dice Barbara Franchin. «In altri casi scelgo un portfolio perché è bellissimo, perfetto. Quello di Demna, per esempio, era molto semplice ma efficace: il concept espresso in poche parole, sette o otto schizzi, una sola foto». Dopo sedici anni, Barbara Franchin e il suo team hanno costruito un archivio che comprende ormai 17.000 portfolio. «Una volta soltanto a Londra o Anversa si trovavano delle scuole di moda eccellenti, mentre ora ce ne sono ovunque. E gli spunti provenienti dai designer cinesi, giapponesi e coreani hanno cambiato il panorama della moda», continua Franchin che, a cinquant’anni, vede in ITS “un figlio”. «Stiamo chiedendo ad alcuni finalisti delle scorse edizioni di tornare a Trieste, a lavorare insieme a noi per sostenere le nuove generazioni. ITS è una famiglia stravagante e positiva che ogni anno diventa più grande: ognuno può dare una mano».•