Style/L’Incontro doppio sogno,
Cosa collega il Rinascimento e questi tempi digitali di “experience” ed “expression”? Lo racconta il duo creativo di PANDORA con una nuova collezione.
«Il Rinascimento ci ha sempre affascinato, esiste un filo sottile ma forte tra questo periodo storico e l’emancipazione femminile. È lì che le donne hanno iniziato a forgiare il loro futuro, a prendere coscienza del loro potere. E la gioielleria era uno strumento vitale per esprimere se stesse». Così A. Filippo Ficarelli e Francesco Terzi, duo creativo di Pandora, il brand danese che dal 1982 produce gioielli rifiniti a mano in modo sostenibile, con materiali di alta qualità e a prezzi accessibili. Filippo il visionario, l’appassionato, Francesco il risoluto, l’incisivo. Opposti e complementari in un sodalizio che dura da anni. Con loro si discute di creatività, stile, preziosità. «Il gioiello ha il vantaggio del tempo», spiega Filippo. «È nel tempo che cresce di valore, passa di mano, e nascono nuove suggestioni». Qual è oggi il suo significato? È puro decorativismo? «Il décor è quasi ovvio, ma oggi sta tornando forte il desiderio di prezioso con un senso, un significato, che sia un ricordo o un tratto di sé», dice Francesco. La nuova collezione di bracciali e speciali charms che hanno ideato per Pandora si chiama “Reflexions”, ed è un inno allo stile personale: «È una nuova tappa del nostro percorso dopo “Primavera”, ispirata a Botticelli», chiarisce poi. «Nella “X” sono racchiusi significati come experience, expression che rimandano al carattere di chi li indossa».
La costruzione del look personale si basa su bracciali flessibili in maglia Milano – morbida texture che segue i movimenti del corpo – abbinati a charms dalle linee grafiche e pulite, con inserti di silicone che li mantengono a posto. «Abbiamo lavorato su pochi elementi iconici del brand come corona, cuore, infinito... Elementi che compongono lo stile, non un trend, parola inutile per i gioielli. Il loro carisma dipende più dal modo in cui li si indossa».•