Style/Spotlight michael kors,
di Elisabetta Caprotti
«Devo dire che Michael Kors è la persona con cui è stato più facile lavorare, perché sa esattamente quello che vuole», dice l’illustratore David Downton (59 anni). L’occasione d’incontro tra i due è la speciale capsule collection del brand americano, per la quale il famoso ritrattista inglese – collabora con “Vogue”, “Harpers’ Bazaar” e alle campagne pubblicitarie delle più importanti maison – ha stilizzato volti iconici della moda su abiti e accessori. «Quando abbiamo pensato a questa capsule mi è subito venuto in mente David», racconta Michael Kors, «lo ammiro da sempre e qualche anno fa ho anche avuto il piacere di posare per lui. Ha raccontato le donne in tutta la sua carriera e quindi la scelta è stata naturale». “Claudia”, “Brooke”, “Sabine” e “Lola” sono donne nate dalla fantasia di Downton, e riassumono le personalità di molte modelle. «Michael ha subito chiarito che non voleva donne specifiche ma archetipi», dice Downton. Così ha pennellato sguardi conturbanti, espressioni sognanti, sorrisi enigmatici che fanno vibrare abiti bustier, chemisier e tubini ma anche handbag, tote e clutch. In rigorosa stampa black and white. Concedendosi, talvolta, un unico vezzo cromatico: il rosso delle labbra. •