L’Intervista la perfezione dell’imperfezione,
Lui è un giovane make-up artist greco pieno di talento. Loro sono un BRAND GIAPPONESE con oltre 140 anni di storia alle spalle. Insieme hanno ripensato il trucco Shiseido. Partendo da un’idea.
Della sua terra di origine, la Grecia, Gregoris Pyrpylis adora soprattutto «la luce e il carattere. Oltre che lo stile di vita, così familiare e rilassato: quell’atmosfera di condivisione, di dialogo e spensieratezza che cerco di riproporre sul set», dice. Il set in questione, però, è quello della nuova gamma di make-up Shiseido (completamente riformulata con texture inedite), di cui il giovane truccatore (nato 31 anni fa in un piccolo paese vicino ad Atene) è diventato ambassador per Europa, Africa e Medio Oriente. E, pensando al brand giapponese, tutto viene in mente tranne che quella spensieratezza di cui parla poche righe sopra.
Come concilia il carattere greco con il rigore nipponico? Mi sento vicino alla visione giapponese nel condividere che la perfezione possa essere raggiunta attraverso l’imperfezione. Come nella filosofia Wabi-Sabi. Amo le donne con caratteristiche che esulano dai canoni classici. Renderle belle è il mio successo.
È questo il compito del make-up: dispensare bellezza? Il trucco è uno strumento di emancipazione che permette di sentirsi meglio e più a proprio agio con se stesse.
E il colore, cosa rappresenta per lei? Un’affermazione. È un linguaggio che può esprimere un’idea o un’emozione... Persino il bianco.
Tom Pecheux è stato un suo mentore: cosa ha imparato da lui?
Il suo insegnamento più importante è stato di rimanere umile, coerente e fedele a quello che sono. Tom è un
genio nello sviluppo dei prodotti e dei colori e mi piacerebbe esplorare di più questo ambito.
Dove trova le ispirazioni?
Solitamente mi ispiro alla bellezza della natura, dell’arte o dell’architettura. Ma anche alle materie inedite, alle texture. Con Shiseido, per esempio, mi basta provare un prodotto sul dorso della mano per immaginare un look.
In una precedente intervista aveva dichiarato che le idee le venivano anche dai sogni.
Non mi ricordo di averlo detto. Ma è vero che c’è stato un periodo in cui annotavo forme e colori che mi venivano in mente durante il sonno. Ora però credo di essere cresciuto e ho abbandonato quell’attitudine un po’ da Peter Pan.
Quanto sono importanti le texture?
Sono la chiave di tutto: prima del colore conta la sensorialità. Quella che preferisce?
Adoro gli ink. Perché includono molti prodotti per lo sguardo e sono un vero fan del trucco occhi. Dopo la voce e il corpo, gli occhi rappresentano il terzo tipo di linguaggio che abbiamo a disposizione. Il claim del nuovo make-up Shiseido è “Beauty made with soul”: cosa significa per lei?
L’idea che la bellezza sia un concetto più interessante e forte quando viene dall’anima e quando l’esteriorità è pura come l’interiorità. Tornando ai prodotti: quello più innovativo?
Kajal Ink Artist: fa da kajal, matita sopracciglia, ombretto. Geniale! •