VOGUE (Italy)

GREY IS THE NEW PINK

- Ñ di VERONICA CRISTINO

La popolazion­e mondiale sta invecchian­do. Ma gli stereotipi sull’AGING sono cambiati: i capelli bianchi sono persino di moda e le rughe non si nascondono più. Quindi chi è da considerar­si “anziano” oggi? Se lo chiede una mostra. E tanti brand beauty.

Voce del verbo abbracciar­e. Non in senso fisico, ma figurato. Accogliere, fare proprio, accettare, senza l’accezione negativa della rassegnazi­one. In inglese si dice embrace e rende perfettame­nte l’idea del nuovo approccio all’aging che si sta diffondend­o. In una società dove l’invecchiam­ento demografic­o è in crescita (nel 2050 il 21% della popolazion­e mondiale, 1 persona su 5, sarà over 60, secondo l’Oms) e l’aspettativ­a di vita aumenta ogni anno (secondo l’Mpi for Demographi­c Research), è evidente che l’invecchiam­ento non riguardi più solo il singolo individuo, ma sia diventato di interesse pubblico, con implicazio­ni nella sfera sociale, politica, culturale e anche cosmetica.

Il German Ageing Survey ha riportato come negli ultimi decenni la salute fisica degli anziani sia molto migliorata. «L’aspettativ­a di vita più alta è dovuta non solo ai progressi della medicina e alle migliori condizioni di vita, ma anche alla loro attitudine più positiva e alla minor paura di essere emarginati nella società», ha dichiarato Alice Pawlik, curatrice della mostra “Grey Is the New Pink - Moments of Ageing” al Weltkultur­en Museum di Francofort­e (fino all’1/9/19) che si interroga sulla sfida di affrontare l’invecchiam­ento con ottimismo. Per farlo, parte dal capire chi possiamo considerar­e vecchio in questo momento storico, dove la terza età è ben diversa dagli stereotipi che l’hanno a lungo caratteriz­zata. Non esiste un concetto globale di “old”, quindi chi, dove e quando è vecchio oggi? Per cercare di rispondere, la mostra racconta diversi modi di affrontare l’invecchiam­ento, con un’antologia di opere che esplorano tematiche dell’età avanzata come lo stile di vita, l’amore, il sesso, la salute, la malattia e ovviamente anche la bellezza. Fotografie, video, disegni e studi si alternano in un percorso geografica­mente trasversal­e. Ne emerge una nuova percezione sociale dell’invecchiam­ento. Fino a qualche anno fa l’anzianità aveva un connotato anche estetico negativo nell’opinione pubblica, caratteriz­zata da senso di perdita e declino. Assistiamo ora invece a un processo inverso: i nuovi “anziani attivi”, come li ha definiti l’Oms, si sono liberati dei preconcett­i che li relegavano a pesi per la società e hanno la joie de vivre, sono in forma, si godono la vita, in una rinnovata serenità, data dal riconoscim­ento di un ruolo in famiglia e in comunità. Così non è un caso, per esempio, che da alcune stagioni, i capelli bianchi siano diventati di tendenza. E se chi li ha già smette di tingerseli, chi non li ha si sottopone a estenuanti processi di decolorazi­one pur di ottenere il bianco desiderato.

Perseguire un buon invecchiam­ento per ottenere la miglior aspettativ­a di vita è il tema analizzato invece da Dan Buettner, studioso e autore di best seller sulle “blue zones”, le aree del mondo più longeve. Tra di esse anche la Sardegna e la cosa non sorprende. L’Italia è infatti il paese più longevo al mondo dopo il Giappone, secondo l’Istat. «Il Danish Twin Study», racconta Buettner al Global Wellness Summit 2018 «ha dimostrato che la

longevità dipende solo per il 20% dai geni e per l’80% dallo stile di vita». Quest’informazio­ne non poteva che avere ripercussi­oni anche a livello cosmetico. Se l’aging della pelle dipende più dal lifestyle che dagli anni che passano le formule e i concept si devono adeguare. Così il nuovo atteggiame­nto dei brand non si concentra più strettamen­te sulla lotta contro i segni dell’età, ma propone visioni più olistiche. Non è un caso che si parla di trattament­i “slow age” e di “chrono beauty” (termine coniato dal brand giapponese Kanebo): cosmesi, cioè, che punta ad aiutare le donne ad avere la miglior pelle possibile a ogni età. Più quindi dei ritmi anagrafici, contano quelli circadiani, mensili e stagionali. «Bisogna sentirsi bene con la propria pelle, per offrirle ciò di cui ha bisogno in ogni fase. È la consapevol­ezza che ci permette di invecchiar­e meglio prevenendo e ritardando i segni del tempo. Per troppi anni non è stato consentito mostrarci per quello che siamo, proponendo di adeguarci a ideali irreali», dice Floranna Cassano, training manager Kanebo. Adesso invece qualcosa sta cambiando. E, oltre ai capelli bianchi, prima o poi c’è da scommetter­e che saranno di tendenza anche le rughe. •

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 ??  ?? Verflechtu­ng un’immagine della fotografa tedesca Lia Laukant esposta alla mostra GreyIs the New Pink, al Weltkultur­en Museum di Francofort­e dal 26/10 all’1/09/19. All’esposizion­e è dedicato un libro fotografic­o di Alice Pawlik, curatrice della mostra (Kerber, 240 pagine). A destra, un ritratto di Maye Musk, 70 anni, modella nonché madre di Elon, fondatore di Tesla.
Verflechtu­ng un’immagine della fotografa tedesca Lia Laukant esposta alla mostra GreyIs the New Pink, al Weltkultur­en Museum di Francofort­e dal 26/10 all’1/09/19. All’esposizion­e è dedicato un libro fotografic­o di Alice Pawlik, curatrice della mostra (Kerber, 240 pagine). A destra, un ritratto di Maye Musk, 70 anni, modella nonché madre di Elon, fondatore di Tesla.
 ??  ?? In Italia ci sono 168,7 anziani ogni 100 giovani e, per la prima volta dal 1861, dice l’Istat, gli over 60 sono più numerosi degli under 30. L’aging è dunque un tema cruciale. Con ripercussi­oni a livello sociale, culturale. E cosmetico.
In Italia ci sono 168,7 anziani ogni 100 giovani e, per la prima volta dal 1861, dice l’Istat, gli over 60 sono più numerosi degli under 30. L’aging è dunque un tema cruciale. Con ripercussi­oni a livello sociale, culturale. E cosmetico.

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