la vocazione del trucco,
Alterna il lavoro di make-up artist alla pratica buddista. Perché per KODO NISHIMURA la bellezza è una missione. Senza differenze di genere.
È un monaco buddista a cui piace truccarsi, camminare sui tacchi e navigare su Instagram. «All’inizio temevo che le mie passioni fossero in conflitto con il buddismo», ricorda Kodo Nishimura, talentuoso make-up artist giapponese, «poi il mio maestro mi ha rassicurato: non importa se sei coperto di paillettes o indossi una tunica, quello che conta è aiutare le persone a capirsi e a essere se stesse». E continua: «Diventare monaco mi ha permesso di entrare in contatto profondo con la gente, sviluppando l’intelligenza emotiva. Prima di iniziare a truccare una donna, la osservo: leggo espressioni, movimenti, stato d’animo. Non esiste un modo giusto o sbagliato di essere, il mio compito è aiutarla a sentirsi bella». Per ritrovare se stesso, Kodo ha lasciato il Giappone nel 2008 per frequentare la Parsons School of Art and Design di New York. Qui ha iniziato a comprare i primi ombretti. «Feci alcuni esperimenti sulla mia migliore amica, il trucco le dava coraggio, accresceva l’autostima». Dopo il diploma è tornato in Giappone dove è diventato monaco. «Sono cresciuto in un tempio a Kyoto e sentivo viva la vocazione». Presi i voti, è ritornato in Usa, a Los Angeles, dove adesso alterna il make-up a seminari su buddismo e sessualità: «La bellezza non ha genere. Quando mi trucco non uso il rossetto rosso perché non voglio sembrare una donna. Mi piacciono i tacchi, ma non le gonne. Aspiro a un maquillage neutro che stimoli l’immaginazione, senza dare risposte». •