VOGUE (Italy)

L’Omaggio storie buffe e piccoli disastri, di Guido Andruetto

A cent’anni dalla nascita, il mondo magico di RICHARD SCARRY e la sua arte educativa, spiritosa e universale nei ricordi della nipote Olympia, artista e modella.

- Di GUIDO ANDRUETTO

Dagli anni 50 milioni di bambini nel mondo hanno imparato a leggere con gli animaletti disegnati da Richard Scarry, uno dei più importanti illustrato­ri di storie per l’infanzia, di cui ricorre, nel 2019, il centenario della nascita. I personaggi che ha inventato e disegnato fino a pochi giorni prima della sua scomparsa, nel 1994, tra cui gli animali dei racconti di Felicittà – il gatto Sandrino, il verme Zigo Zago, Ciccio Pasticcio, il sergente Multa, Mario il gondoliere –, sono ancora oggi popolariss­imi tra i piccoli lettori e anche tra i grandi che li ricordano con affetto. Per celebrare l’autore statuniten­se i cui libri sono diventati dei classici in oltre cinquanta paesi, Mondadori, che pubblica i libri di Scarry in Italia, ha messo in cantiere il restyling dell’intera collana, con le prime uscite da febbraio del 2019. Mentre in primavera è in preparazio­ne nel Somerset una grande esposizion­e che raccoglier­à tavole inedite, fotografie dall’archivio di famiglia e oggetti appartenut­i a Scarry, e in autunno a Londra un evento celebrativ­o. Ci stanno lavorando con passione il figlio Huck, illustrato­re che continua a disegnare i personaggi creati dal padre, e le nipoti Fiona e Olympia Scarry. Quest’ultima, modella, artista e

curatrice d’arte, come il nonno è innamorata del villaggio alpino di Gstaad nell’Oberland bernese, dove Richard Scarry ha abitato a lungo nello chalet Schwyzerhu­s, lo stesso che compare in molte delle sue storie illustrate. E proprio a Gstaad Olympia cura il festival delle arti contempora­nee “Elevation 1049”, che si tiene dall’1 al 3 febbraio 2019 nei boschi e sulle piste da sci della località svizzera. Di passaggio in Italia per una performanc­e per APalazzo Gallery di Brescia, Olympia ricorda il mondo magico di Scarry che scoprì da bambina: «Il nonno era un personaggi­o straordina­rio, mi sembra di sentire ancora le sue risate ruggenti e il solletico del maglioncin­o di lana rosa che indossava sempre. Ricordo quando insegnava a me e a mia sorella a colorare i disegni, o quando la sera guardavamo alcuni dei suoi musical preferiti, “Singing in the Rain” e “A qualcuno piace caldo”, oppure Stanlio e Ollio. Aveva un grande senso dell’umorismo, era molto colto e curioso, e tutto questo si rifletteva nelle sue storie, così buffe, che nascevano sempre da piccoli disastri. La sua arte era educativa, spiritosa, universale, intelligen­te ed estremamen­te divertente». Richard Scarry aveva anche un’inclinazio­ne particolar­e per il design grafico, il colore, l’armonia, la narrazione, «si divertiva a inventare le sue storie, per questo erano sempre così comiche!», racconta Huck. «Mi è difficile credere che molti dei suoi libri abbiano più di 50 anni, visto che i suoi disegni sembrano fatti ieri». Richard Scarry non percepiva il suo lavoro come tale. Disegnare per lui era puro piacere, divertimen­to assoluto. E amava tantissimo viaggiare. Lasciò il Massachuse­tts, cui era molto legato, per trasferirs­i in Svizzera, prima a Losanna e poi a Gstaad, ma trascorse lunghi periodi anche in Costa Azzurra, a Saint-Jean-Cap-Ferrat, disegnando ovviamente. Come ricorda Olympia, che sulle orme del nonno e del padre ha preferito una vita nomade a una stanziale, «grazie al loro stile di vita, ho avuto la possibilit­à di sentirmi a casa in diverse città, parlando persino il dialetto locale, come a Venezia, dove ho vissuto per un periodo. Ma devo ammettere che, anche se oggi risiedo prevalente­mente a New York, lo chalet di mio nonno è il posto che mi piace chiamare casa». Molte delle avventure di cui sono protagonis­ti gli animali antropomor­fizzati di Scarry, da Rudolf Strudel, la volpe-pilota di un vecchio monoplano della Prima guerra mondiale, al porcellino Sansovino, sono ambientate a Gstaad. «Il villaggio è cambiato molto rispetto a com’era a metà anni Settanta, quando mio padre acquistò lo chalet», dice Huck, «ma l’intera valle conserva ancora intatta la sua bellezza e il fascino che tanto hanno influenzat­o la sua visione artistica». •

«Il nonno era un personaggi­o straordina­rio, mi sembra di sentire le sue risate ruggenti e il solletico del maglioncin­o di lana rosa che indossava sempre».

 ??  ?? Richard Scarry nello chalet di Gstaad durante l’inverno del 1990-91 con le nipoti Fiona (a sinistra) e Olympia. Per il centenario dell’artista, nato a Boston il 5 giugno 1919, sono in preparazio­ne eventi celebrativ­i e il restyling dei suoi libri.
Richard Scarry nello chalet di Gstaad durante l’inverno del 1990-91 con le nipoti Fiona (a sinistra) e Olympia. Per il centenario dell’artista, nato a Boston il 5 giugno 1919, sono in preparazio­ne eventi celebrativ­i e il restyling dei suoi libri.
 ??  ?? Olympia Scarry, 35 anni, artista, modella e curatrice d’arte, in un ritratto di Jonathan Baron. A Gstaad, luogo d’elezione della sua famiglia e del nonno Richard, cura il festival delle arti contempora­nee Elevation 1049, in programma dall’1 al 3 febbraio 2019.
Olympia Scarry, 35 anni, artista, modella e curatrice d’arte, in un ritratto di Jonathan Baron. A Gstaad, luogo d’elezione della sua famiglia e del nonno Richard, cura il festival delle arti contempora­nee Elevation 1049, in programma dall’1 al 3 febbraio 2019.

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