VOGUE (Italy)

La Mostra la ragazza con la canon,

Hai un rullino soltanto per mostrare ciò che vali: così è iniziata la carriera di BRIGITTE NIEDERMAIR. Oggi una personale a Venezia racconta com’è andata a finire quella sfida.

- di Chiara Bardelli Nonino

Forse, se alla mensa dell’Accademia di Belle Arti di Monaco gli studenti avessero avuto un’aria più allegra, Brigitte Niedermair oggi sarebbe una pittrice. Alla fine del liceo, Brigitte visita la scuola che sognava da quando aveva 12 anni (e in cui l’avrebbero ammessa immediatam­ente), ma quell’atmosfera mesta all’ora di pranzo incrina per la prima volta la convinzion­e di voler dedicare la sua vita alla pittura. Poco dopo, un professore innamorato della fotografia le regala una Canon AE-1: «Se il primo rullino viene abbastanza bene, vuol dire che hai un po’ di talento». Inutile dire che è venuto benissimo. E che ora Brigitte, sudtiroles­e, autodidatt­a, in equilibrio tra tanti confini – arte e moda, Italia e Austria, lentezza e velocità – è una delle voci più interessan­ti della fotografia contempora­nea. In mostra a Palazzo Mocenigo, Venezia, con la personale “Brigitte Niedermair. Me and Fashion 1996-2018” (9 maggio-24 novembre), espone per la prima volta i suoi lavori editoriali. «Fino a ora avevo sempre pensato che dovessero rimanere nei giornali, un mezzo che amo da sempre, un museo in movimento. E invece», racconta. Niedermair, che collabora con Vogue Italia dal 2017, è un’artista rigorosa, per cui ogni sguardo è meditato: «Ho bisogno di un perché per lavorare. O mi viene chiesto, come nella moda, o me lo creo». Per molto tempo una delle poche donne in un ambiente profession­ale prevalente­mente maschile, Niedermair pensa sia necessario ridiscuter­e gli equilibri di genere. «Siamo state talmente abituate al “male gaze” che pensiamo sia l’unico sguardo. Io fotografo esclusivam­ente donne, mi interessa da sempre intervenir­e concettual­mente sull’identità femminile. E poi trovo che – soprattutt­o nella moda – ogni immagine sia eminenteme­nte politica. Chi crea immagini ha un’enorme responsabi­lità. E io la sento moltissimo».•

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Me and Fashion 1996-2018, che è anche una monografia pubblicata da Damiani.
Un’esplorazio­ne della figura femminile nell’arte in dialogo
con la collezione del Museo di Palazzo Mocenigo, Venezia (9 maggio-24 novembre).
Campaign: against woman violence 2015 fa parte della mostra Brigitte Niedermair. Me and Fashion 1996-2018, che è anche una monografia pubblicata da Damiani. Un’esplorazio­ne della figura femminile nell’arte in dialogo con la collezione del Museo di Palazzo Mocenigo, Venezia (9 maggio-24 novembre).

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