Il Premio sul filo del comfort,
Effetto denim, chambray o sartoriale. Per COLOVOS, brand americano vincitore del Woolmark Prize, la lana è forma e funzione. E non ha stagioni.
«L’unico limite della lana? La nostra immaginazione». Con questo orizzonte di idee Nicole e Michael Colovos hanno esplorato le potenzialità espressive di un filato nobile, naturale, sostenibile, vincendo il Woolmark Prize 2019. La collezione per Woolmark – marchio che dal 1964 certifica la qualità della lana merino, mentre sostiene gli stilisti emergenti con lo storico premio internazionale – attinge al glam delle tenute sportive anni 30 e alla praticità degli abiti da lavoro. Il duo creativo ha lavorato su due codici: sostenibilità e funzionalità prima dell’avvento delle fibre sintetiche. «Le fibre naturali sono la materia d’elezione della moda del futuro», spiegano, «che deve essere a basso impatto, multifunzionale, innovativa nella costruzione». Ecco allora le giacche di mussola waterproof, cappotti, pants e gonne sartoriali con patterns in rilievo, intarsi e asimmetrie; e le sperimentazioni che imprimono alla merino – «resistente come il jeans, sinuosa come la seta, senza stagioni» – l’effetto del denim o dello chambray lavato. «La lana intesse il nostro stile di vita, riveste la casa, i mobili, gli accessori. Per noi è comfort e rifugio», raccontano. Dopo un’esperienza come co-direttori creativi di Helmut Lang, nel 2016 fondano il loro marchio, nutrito di cultura skateboard, musica alternativa, arte contemporanea, e sintesi di un percorso maturato in luoghi diversi: Michael, spagnolo, formatosi al Fit di New York e al Polimoda di Firenze, la moglie Nicole, neozelandese, studi di fotografia e un passato da stylist per importanti magazines. «C’è simmetria nella nostra visione: siamo guidati da un’estetica simile, ma guardiamo da prospettive differenti». •