Preview l’uomo vogue #5: l’originale
Si può essere ancora originali? Esplorare concetti, visioni, idee completamente inediti senza riproporre, seppure in modo nuovo, qualcosa che sia già stato detto, scritto, visto?
L’originalità è l’argomento su cui si interroga il quinto numero de L’Uomo Vogue, in edicola dal 10 giugno. E lo fa sperimentando diverse possibilità e sfaccettature dello stesso concetto. Chiedendo, per esempio, a grandi fotografi come Sarah Moon, Craig McDean e Paolo Roversi – tra gli altri – di individuare l’immagine di un personaggio per loro unico e di spiegare il perché di questa scelta. O domandando a photoeditor e curatori di mostre di identificare il volto di un fotografo assolutamente fuori dagli schemi, raccontando così la loro visione di unicità.
Ma originale è anche il momento di un debutto o di una prima volta sulle pagine di un giornale. E L’Uomo Vogue ha un archivio sconfinato di “first timers”, poi diventati celeberrimi. Ecco allora un giovanissimo Kevin Bacon fotografato nel 1982, due anni prima di “Footloose”, un esordiente John Malkovich, e ancora Philip Seymour Hoffman, Ewan McGregor, Damien Hirst: tutti nelle prime fasi delle loro rispettive carriere.
Quattro le cover story, ognuna dedicata a personaggi che nei loro ruoli e nei loro mondi specifici incarnano, appunto, il concetto di originalità: Jake Gyllenhaal, Pusha T, Jonas Glöer. E Nathan Westling, per la prima volta sulle pagine di un Vogue dopo aver concluso il suo processo di transizione.
Il numero, che sarà presentato a Firenze durante la prossima edizione di Pitti Uomo, contiene inoltre un servizio speciale dedicato alle job opportunity nel mondo della moda. •
In alto. Un’immagine di Nathan Westling nella cover story realizzata da Willy Vanderperre per il quinto numero de L’Uomo Vogue, che sarà in edicola il 10 giugno. Qui accanto. Fotografato da Josh Olins, Jake Gyllenhaal è protagonista di un’altra copertina del magazine (quattro in totale).