Manifesto quello che le diete non dicono,
tre cose importanti che l’industria dei prodotti dietetici non vuol farvi sapere:
1. Effetti collaterali delle diete. A lungo termine non funzionano. E la ragione è che il nostro corpo è programmato per contrastare il dimagrimento intenzionale e la scarsità di cibo, per una questione di sopravvivenza! Quando ci imponiamo delle restrizioni il nostro metabolismo rallenta, la sensazione di fame si intensifica e la nostra fissazione per il cibo aumenta. Vi siete accorti che più a lungo dura la dieta e più è difficile rispettarla? Naturalmente ci sentiamo in colpa («Non ho nessuna forza di volontà! Questa è la prova che devo sottopormi a una dieta ancora più drastica!»), ma sono proprio le diete e le restrizioni a votarci al fallimento. Non si tratta di debolezza, ma di istinto di sopravvivenza. 2. Le diete fanno male alla salute. È sbagliato usare la salute come scusa per dimagrire. L’effetto yo-yo e la variazione ciclica di peso (continuare a ingrassare e dimagrire) sono decisamente dannosi per il nostro fisico. Quando siamo a dieta c’è un periodo iniziale di luna di miele, ma la maggior parte dei nostri “successi” sono a breve termine. Da tutti gli studi a lungo termine (un anno o più) sugli effetti delle diete, emerge che spesso i soggetti alla fine risultano pesare persino di più e soprattutto essere in condizioni di salute peggiori rispetto a prima che iniziassero a tentare di perdere peso. Quindi – e questa è la parte che disorienta – perdere peso non è… salutare? Come è possibile che cercare di dimagrire finisca per nuocere alla salute? Non esiste un modo per evitarlo? Questa è la domanda più imporEcco tante di tutte, che ci porta al prossimo punto, che è poi l’informazione essenziale che l’industria del dimagrimento non vuole farvi sapere.
3. Ci hanno mentito riguardo al rapporto tra peso e salute. Diamo per scontato che un peso più elevato sia sempre negativo e un peso inferiore sempre positivo, ma non è vero. Ci sono persone che hanno per natura una corporatura più minuta o più robusta: la loro salute non dipende dal peso – che va piuttosto considerato in relazione al range di normalità e alla genetica. L’impatto maggiore sulla salute ce l’hanno invece le abitudini. Secondo studi pubblicati su “Nature” e “Journal of Epidemiology and Community Health”, i soggetti valutati nella categoria sottopeso in base all’Imc (Indice di massa corporea) hanno un tasso di mortalità superiore rispetto a quelli che rientrano nelle categorie “sovrappeso” o “obeso” per Imc. E i soggetti con un Imc “sovrappeso” hanno un indice di mortalità inferiore rispetto a quelli di tutte le altre categorie. Focalizzarci sul peso e sul dimagrimento ci distrae dal prenderci davvero cura del nostro corpo. Inoltre è dimostrato che questa ossessione può avere effetti collaterali e, a lungo andare, provoca realmente dei danni alla nostra salute. La condizione di benessere fisico di ciascuno di noi varia da individuo a individuo e il funzionamento del nostro metabolismo di fatto si adegua per mantenerci all’interno di quel range. Quando con una dieta cerchiamo di scendere al di sotto di esso, la nostra salute ne soffre (e incasiniamo sia il nostro peso sia il nostro modo di alimentarci). Dunque se davvero abbiamo a cuore la nostra salute e la nostra qualità di vita, dobbiamo smettere di essere ossessionati dal peso. Seguiamo una dieta variata. Mangiamo a sufficienza. Riposiamoci e facciamo attività fisica divertendoci. Questi sono i comportamenti che davvero ci fanno bene e possono migliorare la nostra salute, a prescindere dall’aspetto del nostro corpo. Ma è anche ciò che le aziende di prodotti dietetici non vogliono farci sapere. •
*Scrittrice, attrice comica e insegnante di yoga, ha creato la Fuck It Diet, un vero e proprio “movimento” che si sta diffondendo nel mondo grazie a un libro (The F*ck It Diet, Sonzogno) e a una scuola online dove insegna il suo metodo per approcciare il cibo in modo intuitivo.