La Mostra nessuno è imperfetto,
Un progetto fotografico dedicato ai segni che tempo o malattie lasciano sulla PELLE, come risposta al dilagare di ritocchi e plastica.
Le skin conditions sono tutt’altro che rare: il 40% della popolazione mondiale ha la pelle a tendenza acneica (dati La Roche-Posay), la rosacea rappresenta il 4% dei casi riscontrati nelle visite dermatologiche (dati Icomed, forniti da La Roche-Posay) e la psoriasi, secondo il sito della National Psoriasis Foundation, interessa il 2/3 per cento della popolazione. Abbandonata l’ossessione per una texture perfetta, parlare oggi di pelle, come dimostrano movimenti online e offline quali #acnepositivity o #psoriasiscommunity, significa liberarsi di un filtro in più nella percezione collettiva del corpo. «Non credo sia giusto parlare di imperfezioni. Non sono mai imperfezioni. Quello che cerco, nel processo creativo, è riprodurre ciò che vedo», spiega Alix Marie, classe 1989, artista e fotografa originaria di Parigi che ha fatto della pelle la sua materia d’indagine. Tra i nomi selezionati dal programma FOAM Talent 2017, dopo gli studi alla Central Saint Martins di Londra, Marie ha iniziato a rappresentare, tra fotografia, scultura e installazione, dettagli che diventano macro in un processo di scomposizione e ricomposizione dell’immagine. «È una ricerca sul corpo ma anche una reazione a modelli estetici ritoccati che scorrono ogni giorno davanti ai nostri occhi». Cromie come patterns, strati di cera applicati su carta a creare effetti visivi che ricordano dermatiti. «Sono interessata ai segni del tempo, alle cicatrici». Che rapporto ha con la sua, di pelle? «Cercavo un modo per accettare il mio corpo, così anni fa ho realizzato il primo self-portrait. Ho continuato l’indagine cercando i soggetti tra le persone che conosco, amici, famiglia, partner. Per realizzare questo tipo di immagini occorre fiducia».•