VOGUE (Italy)

Le Avventure Museali Di Wes Anderson

Raccontate da lui medesimo, alla vigilia dell’apertura della mostra da lui curata presso la Fondazione Prada a Milano.

- Di WES ANDERSON

Mia moglie e io abbiamo subito accettato la proposta di Jasper Sharp (curatore aggiunto, ndr) che ci chiedeva di seguire le orme di Ed Ruscha ed Edmund de Waal e curare la nostra versione del migliore repertorio del Kunsthisto­risches Museum di Vienna. I motivi sono diversi: A. Amiamo il museo e lo visitiamo regolarmen­te sin dal nostro incontro oltre dieci anni fa. B. Siamo stati onorati dalla richiesta e non vedevamo l’ora di fare il possibile per supportare questa magnifica istituzion­e. C. Credevamo che sarebbe stato facile. Pensavamo che sarebbe stato facile soprattutt­o perché abbiamo gusti e interessi – a proposito di colori e forme, luci e ombre, arte – molto simili e quasi intercambi­abili, quindi eravamo convinti che avremmo scelto rapidament­e una manciata di opere che piacevano a entrambi e avremmo finito. Ovviamente ci sbagliavam­o, ma credo che ce lo aspettassi­mo. Tuttavia, non ci aspettavam­o di essere in errore per così lungo tempo.

La mostra presentata a Vienna e Milano è il culmine di alcuni anni di pazienza, negoziazio­ni frustranti, amarezza, disappunto, discussion­i; a volte confronti totalmente irrazional­i e spesso ambiguità e stratagemm­i machiavell­ici. Forse anche io ho delle colpe come lei, ma ne dubito. Juman crede persino che questo breve testo sia una sua idea… Juman Malouf e io non ci prendiamo il merito dell’ideazione e della realizzazi­one di nessuna delle opere incluse in questa mostra. Tuttavia, la nostra umile ambizione è di avere forse influenzat­o lo studio dell’arte e delle antichità in un modo sottile, superficia­le eppure visibile per le generazion­i a venire, grazie alle scelte insolite sulla collocazio­ne e alla suddivisio­ne degli oggetti.

Alcuni collegamen­ti sono più espliciti di altri. Abbiamo posizionat­o degli smeraldi del XVII secolo in uno spazio ristretto di fronte a un costume verde brillante provenient­e da una rappresent­azione di Hedda Gabler del 1978, per richiamare l’attenzione sulle similitudi­ni molecolari tra i cristalli esagonali e la seta shantung. Il dipinto che ritrae un falconiere di sette anni (l’imperatore Carlo V) si trova accanto al ritratto di un bambino di quattro anni con un cane (l’imperatore Ferdinando II) per sottolinea­re l’evoluzione del gesso naturale. Un contenitor­e per conservare delle parrucche incipriate spagnole è collocato accanto alla custodia della corona del re d’Italia, perché entrambi hanno una forma molto definita e sono caratteriz­zati dall’introduzio­ne delle cerniere. E l’elenco potrebbe continuare a lungo.

È vero che i curatori più anziani del Kunsthisto­risches Museum (che hanno ovviamente studiato all’Università di Heidelberg) non sono riusciti a individuar­e subito quelli che per noi erano i collegamen­ti lampanti; e persino dopo averli spiegati, sono sorte ancora domande sulla loro validità curatorial­e. Ma se il nostro esperiment­o fallisse su questo piano, siamo comunque fiduciosi che raggiunger­à almeno lo scopo di escludere alcune ipotesi, avanzando piuttosto le metodologi­e della storia dell’arte attraverso il processo scientific­o basato su tentativi ed errori. (In questo caso, errori). Tuttavia, la nostra speranza è quella di riuscire a fare luce su quegli angoli rimasti finora troppo al buio per essere osservati. Siamo molto grati (e dispiaciut­i) di aver avuto l’opportunit­à di partecipar­e a quest’esperienza e di avere con noi tante persone, l’ultima grande collaboraz­ione tra me e Juman. Ammetto che siamo entrambi molto soddisfatt­i del risultato, e credo ne sia valsa la pena. Spero che concordere­te con me.___________

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 ??  ?? A sinistra. Alcune immagini da “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori”. La mostra, provenient­e dal Kunsthisto­risches Museum di Vienna, si tiene alla Fondazione Prada di Milano dal 20/9 al 13/1/2020.
Sotto. I ritratti di Wes Anderson e Juman Malouf realizzati da quest’ultima in esclusiva per Vogue Italia. Il testo qui riprodotto (“Una nota di Wes Anderson”, di Wes Anderson), è pubblicato nel libro d’artista “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori” edito da Fondazione Prada.
A sinistra. Alcune immagini da “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori”. La mostra, provenient­e dal Kunsthisto­risches Museum di Vienna, si tiene alla Fondazione Prada di Milano dal 20/9 al 13/1/2020. Sotto. I ritratti di Wes Anderson e Juman Malouf realizzati da quest’ultima in esclusiva per Vogue Italia. Il testo qui riprodotto (“Una nota di Wes Anderson”, di Wes Anderson), è pubblicato nel libro d’artista “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori” edito da Fondazione Prada.
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