VOGUE (Italy)

Caratteri Cubitali

Alzare la voce non lo spaventa. Così, per la sua collaboraz­ione con Moncler, Richard Quinn ha giocato sugli estremi, sposando funzionali­tà e desiderio.

- foto di GIOCONDA & AUGUST di LELLA SCALIA

«Mi piace l’idea che il nostro lavoro dia vita a un mondo, e che questo mondo si traduca realmente in quello che ci circonda». Richard Quinn non ha dubbi sulla “realtà” del progetto cui è stato chiamato a partecipar­e da Moncler insieme a un gruppo di stilisti internazio­nali. Concepito da Remo Ruffini, presidente e Ceo del brand, come un nuovo modello di comunicazi­one e di business, Moncler Genius si può definire un aggregator­e di idee, un “corpo” le cui cellule adempiono a funzioni diverse ma hanno tutte uno stesso scopo: far interpreta­re a più “visioni” i valori del brand – autenticit­à, funzionali­tà, performanc­e – e restituirl­i a una molteplici­tà di consumator­i. La visione della collezione 0 Moncler Richard Quinn del ventinoven­ne designer inglese – nel 2018 si è aggiudicat­o il Queen Elizabeth II Award for British Design nella categoria stilisti emergenti e il British Fashion Award come British Emerging Talent in Womenswear – è decisament­e massimalis­ta, “bold” nella scelta dei colori e nell’opulenza estrosa di silhouette couture ispirate agli anni 50 e 60. In una escalation di cromie, di motivi vivaci a volte volutament­e kitsch, Quinn dosa il suo gusto e la funzionali­tà di Moncler, giocando su un’abile mescola di stampe contrasto, dove tutto è portato all’estremo: giacche imbottite in piuma con maniche a bracciale e chiusura diamantata, piumini oversize con la scritta Moncler a caratteri cubitali o in versione animalier, in duvet borse e persino cuissardes con tacco a banana, e poi tute stampate, pumps… Insomma una collezione esuberante, audace, di forte impatto grafico ma nello stesso tempo pratica. «Sento che il binomio funzionale/ desiderabi­le è la nostra comune visione. Con il progetto Genius, Moncler è davvero un pioniere. A me, poi, ha dato la possibilit­à di far vedere il mio lavoro in un altro contesto e sviluppare nuovi tessuti e tecniche. È un dialogo aperto, dove due mondi si incontrano e creano capi del desiderio». ___________________

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