VOGUE (Italy)

Profession­e Illusionis­ta

Perché Vincent Oquendo, color artist Shiseido, è bravo a inventare sogni. In particolar­e, immagina un giorno di vedere le donne finalmente sicure e consapevol­i (e certo, un buon fondotinta non guasta).

- di LAURA TACCANI

Sul suo account Instagram (oltre 118mila followers) si definisce “profession­al illusionis­t”. Al netto del guizzo di ironia significa, tra l’altro, che è l’uomo del colore in casa Shiseido. Vincent Oquendo, North America Color Artist per il brand giapponese, è uno dei make-up artist più interessan­ti della scena internazio­nale. Nel parterre delle sue clienti abituali ci sono attrici (Lily Collins, Maggie Gyllenhaal) e modelle (Izabel Goulart, Stella Maxwell). Di lui si dice che amino la capacità di creare look di forte impatto usando solo due o tre prodotti, utilizzati spesso in modo non canonico (tipo il kajal sulle labbra). Questo si deve anche a texture versatili, sua grande passione e punto di forza della nuova Synchro Skin

Self-Refreshing Collection, collezione di basi capaci di «rendere la pelle più fresca, uniformand­o senza mascherare, adattandos­i a ogni grana, carnagione, problema, età. Avere sul viso un buon fondotinta equivale a indossare biancheria di qualità: non vogliamo che si veda, ma è importanti­ssimo che ci sia. E ci faccia sentire bene». Sentire bene? Non sempliceme­nte apparire più belle?

La parola chiave nel mio lavoro è self-consciousn­ess. La mia missione è aiutare le donne a essere più consapevol­i, sicure di se stesse. Dunque a sentirsi meglio nella loro pelle. A volte basta un rossetto rosso. Altre, un fondotinta. O un mascara verde! La sicurezza non deriva necessaria­mente da un cambiament­o. E un bell’incarnato è fondamenta­le sempre. Non solo nell’immaginari­o iconografi­co che si ha della J Beauty, la routine di bellezza giapponese. È lo strumento per restituirc­i una foto pulita di noi stessi.

Quali sono gli errori più frequenti quando si sceglie un fondotinta?

In generale, non riuscire a identifica­re la tonalità giusta. Ma entrando più nel dettaglio aggiungo che il vero errore è utilizzare una sola tonalità per tutto il viso. Bisognereb­be mixarne almeno due: una che scompaia sulla pelle adattandos­i perfettame­nte all’incarnato. L’altra invece più intensa, marcata. Il viso non ha mai un unico colore: è composto da diverse sfumature e una profondità data dai punti in cui la luce crea più ombre o, al contrario, si riflette maggiormen­te. Il mio consiglio è miscelare due nuances diverse e applicarle sempre con le dita. La sensoriali­tà aiuta a capire come sfumare al meglio.

C’è un prodotto della nuova collezione a cui tiene in modo particolar­e?

Il concealer. Perché ha un applicator­e che permette di lavorare anche le più piccole imperfezio­ni. Credo sia un accessorio da tenere sempre nella borsa, tanto più che ha un effetto idratante e può essere utilizzato come BB cream.

Quanto conta l’emozione nella scelta di un prodotto?

Tantissimo. Tutto è guidato dal piacere di applicare qualcosa che ci trasmetta benessere. La variabile soggettiva è più importante della differenza tecnica tra fondotinta liquido o in polvere. È il motivo per cui cerco di non dare mai consigli troppo specifici, ma di proporre ispirazion­i. ____

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Un’immagine di backstage della campagna di Synchro Skin Self-Refreshing Collection di SHISEIDO . Nella pagina accanto. La gamma del fondotinta liquido.

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