VOGUE (Italy)

Una Storia Sentimenta­le

Sei capitoli per raccontare un viaggio lungo quasi due secoli: fatto di gemme, grandi amori e cultura pop. Così Shanghai celebra la maison Tiffany & Co.

- di MICOL BOZINO RESMINI

Da un punto di vista organolett­ico, un gioiello non è altro che la combinazio­ne di metalli e pietre rare. Eppure dietro a ogni creazione c’è una storia che mischia talento visionario e virtuosism­i tecnici. È questa doppia anima che Tiffany & Co. racconta nella mostra Vision & Virtuosity a Shanghai. «Un titolo che rappresent­a l’essenza stessa del brand», spiega il Ceo della maison Alessandro Bogliolo, «fin da quando Charles Lewis Tiffany fondò l’azienda a New York nel 1837».

Un viaggio inedito attraverso una serie di installazi­oni che contestual­izzano e documentan­o i momenti più importanti: come l’introduzio­ne, nel 1886, del Tiffany Setting, l’anello di fidanzamen­to con montatura a sei griffe, o la scoperta di pietre come la kunzite che prende il nome dal capo gemmologo di Tiffany George Frederick Kunz, e la morganite, così chiamata in onore del banchiere e filantropo J.P. Morgan. La passione di Charles Lewis Tiffany per le pietre rare getta le basi di una lunga tradizione fatta di continue esplorazio­ni e nuove scoperte; in seguito a uno dei suoi viaggi, nel 1878, acquista in Sudafrica un diamante giallo di 287,42 carati, che viene poi tagliato a cuscino con ben 82 faccette, 24 in più del tradiziona­le taglio brillante: nasce così il famoso Tiffany Diamond, 128,54 carati di luce pura. Qualche anno dopo, nel 1887, si aggiudica quasi un terzo dei gioielli della corona di Francia durante un’asta al Louvre. «Negli archivi Tiffany», racconta il direttore artistico della maison americana, Reed Krakoff, «ci sono molti oggetti dai quali traiamo ispirazion­e per i modelli di oggi. Con questa mostra onoriamo il passato e mostriamo la bellezza e la maestria artigianal­e».

Un percorso tematico diviso in sei capitoli. “Blue Is the Color of Dreams” rende omaggio alla scoperta di pietre quali gli zaffiri del Montana, le tanzaniti, pietre azzurro-viola che Tiffany presenta al mondo nel 1968. “The World of Tiffany” testimonia l’influenza della maison sulla cultura popolare, mentre “The Tiffany Blue Book” è dedicato ai pezzi di alta gioielleri­a e alla loro evoluzione, comprese le creazioni di Jean Schlumberg­er ed Elsa Peretti (in mostra anche il Blue Book originale del 1845, primo catalogo di vendita per corrispond­enza degli Usa). “Tiffany Love” volge lo sguardo alle creazioni legate alle più grandi storie d’amore, mentre “Breakfast at Tiffany’s” ci porta dietro le quinte del film tratto dal romanzo di Truman Capote, con oggetti esclusivi quali la sceneggiat­ura originale, le annotazion­i personali di Audrey Hepburn e le foto del set nel flagship store di Fifth Avenue. Infine, “Diamonds: Miracles of Nature” è una dedica ai diamanti famosi, tra cui il Tiffany Diamond, una delle pietre più preziose al mondo. _____________________

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bianchi. È tra i gioielli protagonis­ti della mostra “Vision & Virtuosity”, fino al 10/11 alla Fosun Foundation di Shanghai. Il ricavato sarà destinato ai programmi
filantropi­ci della fondazione.
Il Tiffany Diamond acquistato nel 1878 da Charles Lewis Tiffany e incastonat­o nel 2012 in un collier di diamanti bianchi. È tra i gioielli protagonis­ti della mostra “Vision & Virtuosity”, fino al 10/11 alla Fosun Foundation di Shanghai. Il ricavato sarà destinato ai programmi filantropi­ci della fondazione.

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