Jaden & Willow
CHARLOTTE COTTON
«Se vince uno solo, non vince nessuno». Razzismo e sessismo. Reversibilità dei danni fatti al pianeta da chi li ha preceduti. E poi musica, moda, stile. E l’uso evoluto dei social. Ecco come e perché i fratelli Smith sono diventati uno dei simboli di una generazione che non vuol smettere di sognare.
Partendo dal loro lavoro musicale, Jaden e Willow Smith hanno realizzato un vero e proprio paradigma creativo fatto di indipendenza, collaborazione, fluidità di genere, consapevolezza – tutti valori nei quali si identifica e cui aspira la Generazione Z. Tra le insidie e i privilegi di essere figli d’arte (i genitori sono Jada Pinkett Smith e Will Smith),frat ello e sorella hanno dato vita a un percorso artistico multiforme richiamandol’ attenzione sul tema cruciale dell’ inter sezi on alità,inri ferimento a genere, razza e povertà. Nato nel 1998, J aden (13,4 milioni di followers su Instagram) ha recitato in otto pellicole, posato come modello (in abiti femminili, per una campagna di Louis Vuitton) e pubblicato due album (l’ultimo, Erys, è uscito lo scorso luglio); mentre Willow (5,3 milioni di follower), nata nel 2000, ha fatto il suo debutto cinematografico nel 2007 e nella sua carriera musicale ha dato vita a tre album (l’ultimo, omonimo, è uscito a giugno di quest’anno). Nel 2016 i fratelli hanno vinto il premio “New Fashion Icons” ai Fashion Awards. A loro è dedicata la copertina di questo mese, una serie di ritratti in cui il fotografo Hugo Comte, giocando sul tema della fratellanza, ha sapientemente sommato riferimenti a cavallo tra la storia dell’arte e la cultura visiva contemporanea, da Piero della Francesca con i suoi ritratti di famiglie dinastiche del XV secolo al simbolismo dei film fantasy, fino alla vitalità del realismo magico.
Mi piace molto come siete stati rappresentati. C’è equità tra voi, nessuna divisione di genere eteronormativa, fluidità. La narrazione visiva dice molto sulla “fratellanza”, sia in senso simbolico che letterale, c’è equilibrio, rispetto della differenza e comunanza. Probabilmente la complicità tra fratelli prepara a essere collaborativi anche nella vita.
Willow Smith: Credo che entrambi cerchiamo la fluidità, oscilliamo in mezzo e oltre la tradizionale rappresentazione dei generi. È molto eccitante, una fonte continua di ispirazione.
Jaden Smith: Amiamo collaborare, c’è un bel flusso di lavoro tra noi.
Gli scatti con Hugo Comte per Vogue Italia sono un repertorio sorprendente, nato all’incrocio tra storia dell’arte e visual culture contemporanea, un trionfo di simbolismo! Raccontatemi come è stato dar vita a queste immagini.
W.S. È stato fantastico. La direzione artistica voluta dal magazine era davvero forte e questo mi piace moltissimo. Spesso ci si aspetta che sia tu a far scattare la scintilla creativa in studio. In questo caso la scintilla era già lì.
J.S. Il servizio fotografico è stato semplicemente perfetto ed è stato divertente per noi lavorare insieme. Era come recitare in un film, interpretare le diverse scene. Molto divertente, un processo davvero creativo.
Credete che la vostra relazione come fratelli sia un modello per la collaborazione creativa con altri?
W.S. Credo che ogni relazione, soprattutto quelle più intime, insegni qualcosa su come rapportarsi agli altri. Io imparo tantissimo dal lavoro con Jaden, e questo mi aiuta a entrare in connessione e a lavorare con altre persone nel modo migliore.
J.S. Funziona così per me e Willow e anche con Trey, il nostro fratello maggiore, perché abbiamo lo stesso dna e siamo cresciuti insieme. Le altre collaborazioni artistiche mi portano altrove, ma con Willow e Trey è diverso. Non c’è nulla da spiegare, non devi raccontarti ogni volta, né dire cosa funziona per te e cosa no, perché arriviamo tutti dalla stessa storia.
Una delle vostre forme di espressione creativa è la moda. Avete il vostro brand, collaborate con nomi importanti e chiaramente curate da soli il vostro stile e la vostra immagine.
W.S. Certi giorni mi sento come in Sin City, in altri sono Alice nel paese delle meraviglie. La moda è una maniera di dire dove mi trovo. J.S. Non penso che scegliamo veramente quello che indossiamo, più che altro infiliamo quello che troviamo in giro. Se Willow va a camminare si mette gli abiti da hicking, altrimenti una cosa qualunque. Io ad esempio da un mese ho la stessa T-shirt MSFTSrep bianca e gli stessi pantaloncini rosa. Non cambio mai look, mi piace mettermi sempre le stesse cose.