Chi Mi Ha Fatto Le Carte
A 80 anni Dalí disegnava i tarocchi. Un libro oggi li riporta in vita. Per accedere a una sovrarealtà segreta che (sorpresa) parla al presente.
Lui è Il Mago, la prima carta degli Arcani Maggiori. Se hai la fortuna di sceglierla, puoi essere artefice del tuo destino e ottenere tutto quello che desideri. È un prestigiatore, per altri un ciarlatano. Sul tavolo gli attrezzi del mestiere. Nel caso di Dalí: un orologio sciolto (La persistenza della memoria, 1931), una pergamena, un bicchiere di vino e due pezzi di “pan de crostons” catalano. Piccole allegorie incorniciate in una cattedrale gotica, tra le fiamme. Parlano del suo genio e della sua pittura «gastronomica, spermatica, esistenziale». Oggi la carta si ritrova nel volume Dalí. I Tarocchi (Taschen), ritorno di quel lavoro che, in edizione a tiratura limitata, vide la luce nel 1984. Salvador Dalí disegna i 78 tarocchi ritraendosi come l’incarnazione del principio creativo. Ha 80 anni e il suo universo immaginifico rimane fertile, affamato, desiderante. Forse un regalo per Gala, o un progetto inizialmente ideato per il film Agente 007 - Vivi e lascia morire, portato a termine tempo dopo per diletto personale. Poco importa. Dentro, un mondo. Un compendio miniato della sua arte, rivisitazioni poetiche e surrealiste ispirate da un ordine occulto. Strumenti per trascendere il reale e sottrarsi ai suoi vincoli, per accedere a una dimensione più esaustiva e affascinante. In simbiosi con il tessuto nascosto del cosmo. _________