UN BAR AI CONFINI DELLA GALASSIA
Da sempre la fantascienza ispira fenomeni sociali, creando visioni e tendenze nei campi più disparati: cinema, moda, tecnologia, arte, fumetti, design, cucina. Ora accade con un’architettura che rimanda esplicitamente a “Blade Runner”, il film culto di Ridley Scott del 1982, basato sul romanzo “Il cacciatore di androidi” di Philip K. Dick (1968), ambientato in una Los Angeles oscura e caotica del, guarda caso, 2019. È così che proprio a downtown LA, il primo novembre apre Neotropolis, pop-up bar (con scadenza molto indefinita) che cita fedelmente la casa del cacciatore Rick Deckard – ambientata da Scott nella Ennis House, la villa in stile revival Maya che Frank Lloyd Wright realizzò negli anni 20, sulle colline di Los Angeles. A firmare il progetto è l’attore Jared Butler, appassionato di sci-fi e co-fondatore di Wasteland Weekend, festival ispirato alla serie di film post apocalittici “Mad Max”. A organizzare weekend nell’iperspazio dedicati ai fan della saga di “Guerre stellari” ci pensa Disney con i due nuovi parchi tematici Star Wars: Galaxy’s Edge – al Disneyland Resort di Anaheim, California, e al Disney World di Orlando, Florida – al cui interno si trovano, rispettivamente, la Oga’s Cantina e il Docking Bay 7 Food and Cargo, ritrovi tra i più popolari del Black Spire Outpost. I parchi sono ambientati sul pianeta Batuu, descritto in uno dei romanzi della saga, ma inedito sullo schermo. Se da subito George Lucas ha mescolato via via il Terzo Reich e i Sumeri; i templi indonesiani e il Duomo di Milano; l’art nouveau e il design radicale, ora le architetture di Batuu citano Canaletto e Piranesi, con influenze egizie, greche, romane e rinascimentali, souk mediorientali e la fortezza di Belogradchik ai piedi dei Balcani, in Bulgaria. L’apertura coincide con la conclusione dell’ultima trilogia “Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker”, diretta da J.J. Abrams, nelle sale italiane il 18 dicembre.