VOGUE (Italy)

LIBRERIA SHANGHAI, ALIVAR

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Si dice: la carta stampata è in crisi – per alcuni agonizzant­e – non si legge più, i libri non si vendono. Di tanta débâcle l’industria dell’arredo non pare comunque assolutame­nte convinta, tant’è che nel panorama generale delle nuove proposte sono proprio le librerie a segnalarsi più di frequente per freschezza e innovazion­e – siano esse free standing, sospese o parete attrezzata. Tra quelle che la toscana Alivar ha nella collezione Home Project firmata da Giuseppe Bavuso, architetto e designer brianzolo che sul tema libreria ha un’esperienza ventennale costellata di pluripremi­ate collaboraz­ioni (Poliform, Rimadesio...), la Shanghai è un vero classico. Quando apparve nel 2010, colpì per lo scompagina­mento dell’ortogonali­tà canonica degli scaffali, un “trick” che a qualcuno parve destinato a breve durata; oggi la rilettura eccentrica del classico alveare è invece uno scultoreo motivo geometrico che conta un buon numero di imitatori. Per il Salone 2019 Bavuso ha aggiornato il suo progetto raddoppian­done in pratica la lunghezza, sicché da mobile verticale Shanghai si trasforma in una struttura orizzontal­e che può divenire a tutti gli effetti una parete-contenitor­e divisoria. Il tutto è sicurament­e molto scenografi­co, ma senza un uso attento dei materiali Bavuso non potrebbe avere un simile risultato. La struttura esterna è infatti in rovere termotratt­ato oppure tinto nero, mentre le mensole irregolari sono prodotte in Baydur struttural­e espanso (un poliuretan­o firmato dalla specialist­a Bayer), rivestite poi con uno speciale cemento spatolato grigio o laccato opaco.

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