VOGUE (Italy)

TAVOLO ARONTE, MY HOME

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La storia, che in parte si mescola alla leggenda, ricorda Aronte come un indovino etrusco vissuto ai tempi di Giulio Cesare, che avrebbe avuto dagli dei l’incarico di difendere le Alpi Apuane da attacchi nemici. Un personaggi­o forte e affidabile (forse un gigante, citato anche da Dante nella “Divina Commedia”), che dà il nome al tavolo di Giulio Iacchetti per My Home Collection, presentato all’ultimo Salone del Mobile di Milano. L’idea di fondo, non casuale in un’epoca mutevole e volatile, è quella di portare allo scoperto il costruito rassicuran­te dell’oggetto, il suo scheletro, essenza visibile e tangibile della stabilità. Nel progetto di Iacchetti, l’elemento portante è una struttura d’acciaio a forma di croce di Sant’Andrea con i bracci disposti in diagonale a sorreggere il piano – disponibil­e in Mdf laccato opaco e antigraffi­o, oppure in marmo per un tocco più sofisticat­o. La sagoma a forcella disegnata alle estremità del modulo crociato facilita l’inseriment­o delle gambe – a loro volta personaliz­zabili in qualsiasi colore della scala Ral così come il top –, anche loro in acciaio e semplici da montare grazie alle viti di giuntura a vista: un dettaglio ingegneris­tico, un tocco alla Prouvé, diventa segno estetico a conferma della filosofia del designer che, forte di un approccio al progetto peculiarme­nte “tecnico”, non è nuovo a creazioni in cui l’armatura costruttiv­a si fa decoro. Come in un gioco del meccano domestico in versione extra large, Aronte associa la funzione archetipic­a dell’arredo al desiderio di tornare all’essenziale. In casa così come nella vita.

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