PARAVENTO WING, RODA
Ci sono oggetti che rivelano già nel nome l’impronta della funzione: come il paravento, inventato in Cina (200 a.C.) per schermare spifferi e correnti di porte e finestre e poi, in epoca più tarda, per ritagliare un minimo di intimità intorno al talamo nuziale. Sbarcata in Occidente, la primitiva armatura a pannelli di legno, lacca e carta di riso si è arricchita di dipinti e tessuti di seta che l’hanno spesso elevata al rango di opera d’arte, per poi diventare, via via, un complemento sempre più raro nelle abitazioni moderne. Con Wing, Rodolfo Dordoni, direttore artistico di Roda, restituisce all’oggetto le sue funzioni – decorativa e di divisorio – trasformandolo in un arredo da esterno resistente agli agenti atmosferici, pensato per creare zone d’ombra e angoli appartati in giardino o sul terrazzo. In sostanza è quell’idea di “outdoor rooms” che è la filosofia di Roda, per la quale la distinzione fra “dentro” e “fuori” ha perduto la sua ragion d’essere. Wing è una grande quinta sostenuta da una struttura di acciaio inox verniciato a polvere in tre diverse finiture (smoke, milk e rust) ed è disponibile in un’unica versione, posizionabile in orizzontale o in verticale – in questo caso è modulabile, grazie a un kit di aggancio. Il solido intreccio di cinghie di poliestere ricorda la trama dei canestri ed è declinato in sette nuance, che arpeggiano dal coloniale all’high tech. Simile a una scultura da esterni, e con un pizzico di teatralità che non guasta, Wing modifica la dinamica dello spazio, cambia la luce, sposta gli sguardi e trasla i pensieri dentro “stanze” che oggi ci sono e domani chissà.