the interior’s cut
In un’epoca sempre più caratterizzata dalle contaminazioni, la moda e l’architettura vantano molte affinità: sono in effetti entrambe, su scale diverse, la fotografia in 3D dei cambiamenti culturali e sociali delle civiltà. Su questo presupposto in aprile, durante la 58ma edizione del Salone del Mobile, la redazione di Vogue Italia ha nuovamente aperto le porte ad architetti e designer, chiedendo loro di reinterpretare gli spazi di lavoro del giornale. Giunto alla seconda edizione, “The Interior’s Cut” è di fatto un autoritratto spaziale, in cui gli otto protagonisti, invitati dal direttore Emanuele Farneti, si raccontano con progetti “site specific”, mettendo in scena la loro idea di sintesi tra moda, architettura e design. Per tutta la Design Week gli uffici sono rimasti aperti al pubblico, che ha affollato il palazzo Condé Nast di piazzale Cadorna, rendendo l’evento uno dei più rilevanti della settimana milanese. Main partner del progetto, Nemo Lighting ha dato ai designer la possibilità di scegliere dal proprio catalogo le luci, storiche o contemporanee, che meglio li rappresentassero.
Ai trentenni David Raffoul e Nicolas Moussallem è toccata l’interpretazione della stanza del direttore. Libanesi di origine, hanno studiato a Milano la lezione dei maestri del design italiano, respirandone le atmosfere sofisticate in cui l’eleganza è data dalla semplicità. Lezione che hanno applicato esaltando il ruolo della funzionalità con un ambiente che, pur restando lavorativo, è divenuto caldo e avvolgente come una casa con pezzi da galleria, arredi vintage e nuove produzioni. Uno spazio di grande equilibrio cromatico, che ha visto le boiserie quasi specchiarsi, con le loro scanalature simmetriche, nel motivo del tappeto, ricreando la calma di un giardino zen.
La reinterpretazione del passato in chiave contemporanea è la cifra del fashion designer Jonathan Anderson (35 anni), che reinventando la redazione moda si è ispirato alle abitazioni signorili inglesi, riprendendone sulle pareti lo storico punto di giallo. A rafforzare tale rilettura, un armadio del XVI secolo, usato dalle famiglie facoltose per stivare viveri da distribuire ai bisognosi e finemente accostato a un’opera di seta e ferro forgiata a mano. In contrasto, un tappeto color crema e su di esso la scrivania di un bianco perla ultraterreno – quasi un invito a un’altra ritualità di fruizione degli spazi.
Interamente rivolto al futuro è l’approccio con cui Rafael de Cárdenas ha affrontato il tema della photo editor room ispirandosi alle recenti immagini dell’asteroide Ultima Thule, l’oggetto più lontano mai visitato da una sonda. L’asteroide è diventato così una capsula temporale capace di catapultare il visitatore nel 2039, quando pochi fortunati potranno sentire il messaggio interpretato in modo sfuggente da un insieme di elementi fisici, note sonore e motivi di luce semiotici avvalorati dalle collaborazioni con la jewel designer Delfina Delettrez e l’art director Fausto Fantinuoli.
Mix di passato e futuro nella proposta cromatica con cui il decoratore d’interni francese Pierre Marie (37 anni) ha rivestito il corridoio della redazione e la talents room. Se il primo è il perfetto esempio della sua estetica creativa, fatta di richiami fanciulleschi e uso del colore ipnotico, è nella talent room che l’artista ha descritto il proprio universo mentale, fatto di Futurismo e Art Déco, di laminati stampati d’ispirazione Memphis e del savoir-faire della Tapisserie d’Aubusson. Un carosello festoso, alimentato dalla luce colorata proveniente dai vetri piombati alla finestra.
Uno sguardo verso l’esterno ha portato Massimiliano Locatelli (ora in libreria la monografia “Locatelli Partners. Dialogues Architecture Interiors Design”, Rizzoli International) a immaginare la sala riunioni ispirandosi al Désert de Retz, parco architettonico nella campagna parigina e luogo di simbiosi tra arte e natura. L’ambiente è stato trasportato in redazione da una palette di verdi: dalle pareti della stanza alla gamma cromatica dei marmi del tavolo Garda. A citare la forza arcaica della natura le sedute in fusione di alluminio e pietra lavica, mentre l’alter ego artistico ha rievocato il modernismo celebrando al contempo la cultura visiva del magazine, grazie a un sofisticatissimo ledwall.
Per raccontare la propria estetica, fatta di oggetti, ma anche fotografia e disegno, l’artista multidisciplinare Ana Kraš (35 anni) ha scelto l’ufficio del direttore creativo. Kraš ha ricostruito l’intimità del suo studio newyorchese grazie alla presenza dei suoi oggetti iconici, ispirati alle atmosfere della propria infanzia, trascorsa nella fotocopisteria dei genitori a Belgrado. Un ufficio concepito anche come studio d’artista, con opere tessili trasformate in quadri o lampade e in cui disegnare direttamente sui muri.
Doppia l’interpretazione di Storage Associati per la redazione attualità: da una parte posto di lavoro caratterizzato dal tema dell’ordine e dell’eleganza, dall’altra luogo di riposo, ambiente naturale salvifico ove immergersi per una pausa mentale. Molti i pezzi ideati dallo studio, quali le scrivanie, il daybed di metallo e la svettante consolle in radica, pezzo unico per forma e realizzazione, perfetta sintesi dello stile di Storage.
Muovendosi in un universo completamente distante la designer tedesca Alex Proba (33 anni), dell’omonimo multidisciplinare Studio Proba, ha trasformato la break room (ideata per San Carlo), da zona di passaggio a luogo di sosta. In un gioco visivo spiazzante, il pattern originale delle pareti esce dalle stesse divenendo forma fisica, seduta e packaging.
A completare il percorso, il guardaroba, cuore operativo della redazione. Un luogo voluttuoso in cui capi e accessori, divisi per tematiche e per colori, hanno restituito una fotografia precisa delle tendenze d’oggi.
Federica Sala, curatrice indipendente e design advisor, ha curato il progetto The Interior’s Cut con Michela Pelizzari e il direttore di Vogue Italia Emanuele Farneti.
PER IL SECONDO ANNO, LA REDAZIONE DI VOGUE ITALIA HA APERTO LE SUE PORTE AL PUBBLICO DEL SALONE. CON OTTO PROGETTI D’AUTORE, TRA ARTE, MODA E DESIGN.