Le Mille E Una Identità
Vibrante, concettuale, licenzioso: il caleidoscopico sguardo dei black photographers ridefinisce la bellezza. Come testimoniano una mostra e un libro.
Settembre 2018. Per Vogue America è il numero più importante dell’anno e per la prima volta nella storia della rivista la copertina, con Beyoncé protagonista, è scattata da un fotografo di colore, il 23enne Tyler Mitchell. Un piccolo sisma, destinato ad alterare il panorama dell’immaginario moda, e una sorta di epifania: c’è una generazione di image makers neri con mantelli sgargianti e unghie affilate come pantere. Fuori di metafora, i fotografi riuniti nel volume e nella mostra The New Black Vanguard: Photography Between Art and Fashion (Aperture) costituiscono un piccolo club che ha finalmente trovato spazio nelle riviste che contano e sta ridefinendo le nozioni di bellezza, genere e classe. Il tema è quello attuale della diversità: indispensabile strumento di inclusione laddove – come sempre avviene – la rappresentazione attiene al potere. Tutti argomenti affrontati nel libro dalla densa introduzione di Antwaun Sargent e dalle interviste agli autori, con cui tra l’altro si ricorda che per un’ingiuria della storia molti artisti di colore sono stati rimossi o tenuti ai margini della stampa mainstream, ma non per questo la loro eredità si è persa. L’elemento più elettrizzante però è il caleidoscopio d’immagini vibranti scolpite dallo sguardo nero. Lo splendore di modelli e modelle finalmente diversi. È energia che si sprigiona in beltà colorata e concettuale e licenziosa. Sargent parla di «valore della figura nera come ideale della cultura contemporanea». Nell’immaginario black – che si esprime in una miriade di declinazioni – convivono radici afro, estetica coloniale, orgoglio post coloniale e le variabili della diaspora, che si ibridano con l’estetica dei fotografi bianchi in un blend unico di tradizione e futuro. Questo tipo d’immagine gode ancora di quel primitivo stato di grazia per cui il corpo è anzitutto strumento di affermazione dell’identità. E la bellezza è ancora tutta da scoprire.___