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Le torte-scultura di Gina Fischli nascono sul confine tra arte e buon gusto. E sembrano create da madri ipercompetitive.
Aperta fino a metà febbraio 2020, la mostra collettiva A House Is Not a Home, al Fri Art di Friburgo, in Svizzera, presenta il lavoro di 14 artisti che esplorano l’identità e l’architettura domestica. Molte delle opere in mostra provocano una sorta di straniamento, e l’atmosfera è allo stesso tempo scherzosa e inquietante. Le sculture di torte che sembrano castelli dell’artista svizzera Gina Fischli non fanno eccezione: sembrano disegnate da uno stravagante architetto, ma alludono anche all’ossessività di madri ipercompetitive.
Fischli costruisce le sue opere partendo da materiali d’archivio o attingendo alla sua immaginazione. «Alcune sono nate pensando prima di tutto all’architettura, e solo in un secondo momento si sono trasformate in una torta. Altre invece rimandano immediatamente alle torte, ma la loro decorazione fa comunque pensare a delle abitazioni». Tra le opere in mostra, anche la gigantesca scultura di una borsetta in fake-fur con ciondoli dorati. Sia le torte sia la borsetta affrontano la questione della performance: quella della festa di compleanno di un bambino, quanto quella di chi segue la moda. Ma a Fischli interessa anche l’aspetto performativo dell’essere artista: «Esiste una connessione naturale tra la figura dell’artista e la pressione che ci porta a competere e fare una mostra. Ma appena acceleriamo per stare al passo con il ritmo dei tempi, accade qualcosa di comico, come in un film di Buster Keaton, dove tutto va leggermente troppo veloce per essere serio».
E, dal momento che queste sculture ci fanno tornare in mente le fiabe, che dire del racconto del Natale? Ben più commercializzato di quanto non fosse, afferma Fischli, «il Natale è il tempo della decorazione, in cui è lecita la sospensione di ogni “buon gusto”. Dopo i lustrini e i bicchieri di troppo, guardare un pavimento ricoperto di carta da regalo alla fine di un grande pranzo natalizio di famiglia ha qualcosa di sincero. E fa passare la sbornia». _