VOGUE (Italy)

Una Questione Personale

Come ha fatto questo brand di accessori per telefoni a diventare oggetto feticcio delle fashion week? Una piccola storia di pattern e libertà.

- di ALISON CASTLE

Quando nel 2016 le stylist Katie Lyall e Charlotte Stockdale hanno fondato Chaos, luxury brand di accessori per il telefono basato a Londra, non hanno solo lanciato un nuovo marchio, ma letteralme­nte inventato una nuova categoria di prodotti. «Eravamo alla ricerca di custodie per il cellulare che avessero lo stesso livello di qualità dei marchi di lusso, ma che potessero essere customizza­te», spiega Lyall. «Inoltre perdevamo i nostri cellulari di continuo, quindi avevamo anche un gran bisogno di cordicelle cui attaccarli». Continua Stockdale: «Ci siamo rese conto che alcuni marchi producono delle belle custodie per il cellulare, e altri ne offrono di personaliz­zate, ma che nessun brand fa le due cose insieme. Nel mercato c’era quindi uno spazio interessan­te per questi prodotti introvabil­i». Amiche di lunga data, le due socie hanno curricula importanti, in cui spiccano collaboraz­ioni con British Vogue, i-D, Garage, Fendi e Dolce&Gabbana, così come un decennio da direttrici creative delle sfilate di Victoria’s Secret. «Come fashion editor e stylist, pensiamo in termini di colori e texture», spiega Stockdale, «mentre il nostro obiettivo come designer era realizzare prodotti che potessero piacere all’esteta come al più eccentrico dei fashionist­i». La prova del nove? «Se amiamo vederlo tutti i giorni, vuol dire che il design funziona; se lo detestiamo, non è riuscito». Nel 2016 hanno debuttato con i loro due primi prodotti: il portacellu­lare Chaos e la sua inseparabi­le compagna, la cordicella Zip. La custodia è in pelle di daino, realizzata in una grande varietà di tinte, ma quel che realmente la contraddis­tingue sono le diverse opzioni su misura: i clienti possono infatti scegliere di ricamare le proprie iniziali con una particolar­e gamma di caratteri e colori, così da renderla completame­nte customizza­ta. Lyall descrive la custodia come «una tela bianca su cui ogni singola persona può disegnare», e la cordicella come un accessorio irrinuncia­bile «del quale non sai di avere bisogno finché non lo provi». Stockdale ricorda la lontana preistoria in cui entrambe usavano il BlackBerry: «Avevamo bisogno di avere le mani libere mentre facevamo lo styling per un servizio, quindi spesso capitava che ci legassimo addosso il telefono con un nastrino; abbiamo voluto trasformar­e questa idea in qualcosa di divertente, che le persone desiderass­ero indossare». Il risultato è una sintesi di chic e praticità: la cordicella Zip, fornita con il ciondolo che sembra un semplice pendente decorativo quando la cerniera è chiusa. L’ecosistema Chaos, in continua espansione,

comprende ora una varietà di accessori in pelle personaliz­zabili, quali adesivi per computer e per caricabatt­erie, astucci per carte di credito, clutch, etichette per il bagaglio, custodie per passaporto, così come un portacellu­lare Hand Hug con il cinturino, a cui presto si potranno aggiungere degli accessori-gioiello. L’ultimissim­a novità è una linea composta di pezzi in tessuto quadrettat­o, che comprende un’enorme shopping bag.

Per un fashionist­a esigente, non c’è niente di peggio che spendere molto per un accessorio ricercato e poi imbattersi in qualcuno che ne ha uno uguale. Ma con la personaliz­zazione alla base dei prodotti Chaos, le probabilit­à che questo accada sono praticamen­te pari a zero. Anzi, tra quelli che ne possiedono uno si crea una sorta di complicità, «la sensazione di aver scoperto un altro membro di un club segreto molto cool», dice Stockdale. Non a caso, i clienti Chaos acquisisco­no l’adesione automatica al #chaosclub, che include tra i suoi seguaci Beyoncé, Kendall Jenner, Elon Musk, Cara Delevingne, Hailey Baldwin, Hans Ulrich Obrist, Gigi Hadid, Rita Ora. In cantiere, per i membri del club, ci sono sconti e l’upgrade della custodia – chiaro segno che la fedeltà al marchio è tra le principali priorità di Chaos. Sviluppare un brand di lusso su scala globale, diretto al consumator­e, ma senza parametri di riferiment­o con cui confrontar­si, è una strada tutta in salita. «Stiamo dando forma a questa nuova categoria. Conquistar­e un nostro spazio ha le sue difficoltà ma anche enormi vantaggi», spiega Lyall. A mano a mano che Chaos si espande, anche l’impegno del marchio per massimizza­re la sostenibil­ità continua a evolvere (l’azienda è membro dello United Nations Global Compact e si impegna a rispettare le regole vigenti), tanto che sono allo studio prodotti in plastica sia riciclata sia riciclabil­e. Cosa vedono Stockdale e Lyall nella sfera di cristallo? Flagship stores che offrano personaliz­zazioni sul momento, pop-up innovativi, nuove tipologie di prodotto. «Abbiamo tantissime idee un po’ folli», conclude Stockdale. «Ma cerchiamo di non fare troppe cose alla volta». __

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