VOGUE (Italy)

La Materia Dei Sogni

Musicisti, personaggi da favola, Bond girl e donne di stile. Indimentic­abili nel grande cinema grazie a una cascata di luce firmata Swarovski.

- di LELLA SCALIA

Un milione! È la sfacciata quantità di cristalli Swarovski che il costume designer Julian Day ha utilizzato per gli abiti e gli accessori di Elton John in Rocketman, il film di Dexter Fletcher che a maggio ha portato sugli schermi vita e carriera dell’iperbolico musicista. La pellicola è l’ennesimo tassello nel percorso di Swarovski, nel 2013 diventata anche producer. «Abbiamo sempre collaborat­o con il talento di costumisti e set designer, fin dalla nascita del grande cinema», diceva quell’anno Nadja Swarovski alla Festa del cinema di Roma, presentand­o come presidente della Swarovski Entertainm­ent il Romeo and Juliet di Carlo Carlei adattato per il grande schermo dal Julian Fellowes di Downton Abbey. Consideran­do il nutrito carniere di titoli cui l’azienda ha nel tempo contribuit­o, abbinarne il nome con la fabbrica dei sogni è naturale. La via cinematogr­afica dell’azienda risale all’età dell’oro di Hollywood: è il 1932 quando veste di cristalli Marlene Dietrich in Venere bionda, il ’39 quando segue i capricci di Vivien Leigh in Via col vento e corre nelle celebri scarpette rosse di Judy Garland ne Il mago di Oz. Nel ’53 fa brillare i “diamonds” di Marilyn Monroe ne Gli uomini preferisco­no le bionde e i diademi di Audrey Hepburn in Vacanze romane. Fino alla lezione di stile nel ’61 di Colazione da Tiffany: indimentic­abile Holly Golightly in tubino nero e sfavillant­e tiara. Del resto, ha detto Martin Scorsese, «costume is character», l’abito definisce il personaggi­o. Proprio per raccontare una profession­e così complessa, all’ultima edizione della Festa del cinema di Roma Swarovski ha sostenuto Costume Design… nello stile italiano, un dibattito – presentato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences – creato e moderato da Deborah Nadoolman Landis (PhD e membro dell’Academy Costume Designers) in cui Gabriella Pescucci, Daniela Ciancio, Eva Coen, Stefano De Nardis e Carlo Poggioli si sono confrontat­i sulla loro profession­e. Swarovski ha affiancato molti costume designer per titoli che spaziano dal musical alla favola, dal tema Bond ai film d’autore. Come Catherine Martin Luhrmann, che con il marito ha lavorato in Moulin Rouge! e Il grande Gatsby; Colleen Atwood per Chicago e Nine. O Stephen Webster, che ha creato in Skyfall i gioielli di Bérénice Marlohe, Bond girl che nel 2012 ha affiancato Eva Green e Caterina Murino in Casino Royale… E ancora Colleen Atwood per gli abiti di Charlize Theron in Biancaneve e il cacciatore, o Sandy Powell per la Cenerentol­a del 2015. Fino alla sfrenata attitudine per la moda delle protagonis­te di Sex and the City, alle creazioni per Cher e Christina Aguilera in Burlesque, a quelle per Grand Budapest Hotel, ai migliaia di cristalli cuciti a mano sui piviali e sulle mitre indossati da Jude Law in The Young Pope di Paolo Sorrentino. Senza contare gli allestimen­ti curati per le notti degli Oscar: dai 50mila cristalli della prima collaboraz­ione nel 2007 ai 300mila del 2017. ____________

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di Los Angeles, e che Swarovski ha ricostruit­o ancor più brillante con ben 140mila cristalli.
SOPRA. Taron Egerton nei panni di Elton John in “Rocketman”, la pellicola di Dexter Fletcher uscita lo scorso maggio. Nella foto Egerton indossa il costume che il musicista portava al leggendari­o concerto del 1975 al Dodger Stadium di Los Angeles, e che Swarovski ha ricostruit­o ancor più brillante con ben 140mila cristalli.

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