Non Lontani Parenti
Abiti-robot interattivi, auto sintesi di tecnologia e bellezza: moda e motori hanno strade che si incrociano.
«La tecnologia non deve assomigliare alla tecnologia», aveva detto Steve Jobs prefigurando l’interazione tra scienza e bellezza che caratterizza la contemporaneità. Estetica e ricerca non si limitano più a coesistere: oggi la tecnologia è “embeddata” nella bellezza. E la bellezza non nasce senza quel nucleo tech che pretendiamo di trovare in ogni oggetto, macchina o vestito che sia. Ed è qui – «nella ricerca di una nuova dimensione estetica il cui principale obiettivo sia l’innovazione» – che Fabrizio Longo, direttore Audi Italia, vede il punto di contatto tra auto e moda. «Come l’automotive», dice Longo, «oggi anche la moda è pervasa da scelte tecnologiche». Robotica e design dell’integrazione rientrano nel processo ideativo del prototipo di un veicolo come del bozzetto di un indumento. Progettisti e stilisti si trovano di fronte alla stessa sfida: rendere funzionale il bello. «L’automotive ha prodotto negli ultimi 20 anni un cambiamento senza uguali, basato su intelligenza artificiale, realtà aumentata, digitalizzazione, guida autonoma», spiega. Come dimostrano i prototipi dei quattro cerchi, gioielli tech come AI:Trail, concept off-road elettrico a guida autonoma, e Byton M-Byte, fuoristrada la cui unica interfaccia digitale è lo smartphone del conducente. E la moda? È sulla buona strada. Iris Van Herpen crea abiti con stampanti 3 e 4D e cutter laser, Anouk Wipprecht assembla abiti-robot che interagiscono con il corpo. Lo Spider dress, creato proprio con Audi e formato da 40 componenti stampate in 3D, allunga i suoi tentacoli se ci si avvicina troppo. A chi obietta che siano importabili, si può replicare come Van Herpen: «Semplicemente non assomigliano ai vestiti a cui siamo abituati». È questione di abitudine: tech couture e automotive d’avanguardia sono il futuro. Prossimo. ______