L’Impresa Delle Idee
Da Milano a Mosca a Pechino: il futuro è nelle mani di nuove fondazioni e musei privati. Istituzioni non a scopo di lucro, che aprono la ricerca artistica al pubblico globale.
Spazi per l’arte non a scopo di lucro nascono a ritmo crescente e con progetti sempre più ambiziosi in ogni parte del mondo. E le fondazioni o le istituzioni museali che sono frutto di filantropiche iniziative private, idee e investimenti di imprenditori, professionisti e collezionisti rampanti sono destinate a fare notizia e a catalizzare attenzioni anche nel corso del 2020. Nuovo anno che si apre a Milano con la mostra “The End” del quarantatreenne inglese Michael Dean (dal 23 gennaio) negli spazi cinquecenteschi della chiesa sconsacrata di San Paolo Converso in piazza Sant’Eufemia. Una straordinaria location barocca ribattezzata Converso tout-court, che, attiva dal 2017 nella proposizione di figure e opere multimediali, installazioni in scala ambientale d’arte contemporanea e di design, diviene da quest’anno Fondazione, istituita e diretta dall’americano Alexander May. E dopo Michael Dean, artista candidato al Turner Prize 2016 e fautore di un peculiare alfabeto che assume forma scultorea e si articola nello spazio, ospiterà quest’anno altre due personali, dedicate a Tom Burr e a Isabel Lewis, non senza ambire a un’attività anche fuori sede, oltre i confini nazionali, in consoni spazi trovati ovunque nel mondo, a perfetta misura di opera d’arte totale, in linea con le aspirazioni e il programma della Fondazione. Parallelamente è stata quindi fondata una Converso_Offsite, che, con base a New York, potrà anche occuparsi di reperire fondi da investire nell’attività di Converso a Milano e altrove nel mondo, grazie a donazioni private che, negli Usa, sono in toto fiscalmente deducibili.
Per quanto fondata nel 2009, fa ora riparlare di sé anche la V-A-C Foundation di Mosca, anch’essa un’istituzione non-profit costituita dal milionario imprenditore e filantropo Leonid Mikhelson. Nata per sostenere, diffondere e preservare progetti d’arte contemporanea internazionale e in particolare quelli prodot
ti da artisti affermati o emergenti attivi in Russia e nell’ex Unione Sovietica, la V-A-C Foundation, che ha collaborato con la Whitechapel di Londra e possiede una succursale a Venezia dal 2010, inaugurerà infatti a Mosca il prossimo settembre la sede del suo museo. Un progetto firmato Renzo Piano, per quello che, battezzato GES 2, viene reputato il più grande contenitore architettonico (40mila mq) mai dedicato in Russia all’arte contemporanea. Nato dalla riconversione di una centrale elettrica dei primi del Novecento sull’isola di Balchug, nel centro di Mosca, il museo, che inaugura con un progetto site specific, intitolato “Santa Barbara”, dell’artista islandese Ragnar Kjartansson, ambisce a eludere la mera esposizione e conservazione di opere, per privilegiare invece la loro progettazione e produzione in situ, l’intervento e l’insediamento dell’arte nel tessuto sociale, la pubblica condivisione di importanti, svariate esperienze visuali e culturali.
Anche in Cina è attesa a marzo, in concomitanza con il Gallery Weekend Beijing, l’inaugurazione del privato X Museum, che i giovanissimi imprenditori e collezionisti Michael Xufu Huang e Theresa Tse hanno commissionato a loro spese, affidando il progetto allo studio Temp di Pechino. Co-fondatore e direttore per cinque anni del M Woods Museum, l’oggi venticinquenne Michael Huang, che si è dimesso a settembre da quell’incarico, aspira a fare del suo futuro nuovo museo una piattaforma per i talenti delle nuove generazioni.
«Ho capito come funziona il mondo dell’arte e soprattutto come va diretto un museo cinese», ha dichiarato per introdurre il suo nascente X Museum. «Ho capito l’importanza dei giovani e quanto essi incrementano l’industria creativa». Con circa 300 artisti nella sua collezione e 2.500 mq divisi in dieci sale, il museo aspira alla multidisciplinarietà, facendosi portavoce di un’attività dedicata non solo all’arte, ma a branche diverse del sapere contemporaneo. __