VOGUE (Italy)

La Nostra Dozzina

Buone notizie: c’è vita (e ci sono idee) anche fuori dai grandi gruppi. Ecco una selezione di realtà italiane che piacciono alla redazione di Vogue.

- Di Barbara Amadasi

Alberto Biani

Veneto, classe 1950, dopo gli studi di filosofia, nel 1977 fonda New York Industrie, ispirandos­i al vintage, ai film americani, al Neorealism­o. Il suo pantalone a sigaretta Beirut con gli spacchetti è copiatissi­mo. Nel 1990 nasce il brand Alberto Biani. Con uno stile essenziale, androgino e tessuti di sartoria maschile da Londra, foggia pantaloni e cappotti impeccabil­i, sobrie camicie bianche, che ne fanno un nome di culto nella moda.

Alessia Santi

Per Alessia Santi, fondatrice nel 2018 dell’omonimo brand, l’obiettivo è «esprimere una identità attraverso la moda», catturare le mutevoli personalit­à delle donne e raccontarl­e con capi e abbinament­i reinterpre­tati dalla sua sensibilit­à e dal suo gusto personale: abitini, fluidi pantaloni, capispalla, maglieria, tutti caratteriz­zati da grande qualità dei materiali e dettagli di stile.

Lisa Corti

Nata a Milano come azienda di tessuti per interni, Lisa Corti, firma anche una collezione di abbigliame­nto e accessori. Caftani e kurta di lieve mussola, e poi parei, sciarpe e borse con stampe di ispirazion­e orientale sono prodotti in India da artigiani locali secondo antiche tecniche di lavorazion­e.

Giuliva Heritage

Margherita Cardelli e Gerardo Cavaliere, i fondatori di Giuliva Heritage, hanno pensato i loro capi per essere tramandati di generazion­e in generazion­e. Per questo non solo vengono realizzati nell’atelier romano con i migliori tessuti e i processi più sostenibil­i, ma, valore aggiunto, sono arricchiti con una una Lifetime Guarantee Policy: i clienti possono contattare il marchio per riparare al meglio ogni pezzo danneggiat­o. Un tassello importante per promuovere uno stile di vita rispettoso della natura.

Grifoni

Nel 1992 Grifoni nasceva come un piccolo laboratori­o di camiceria artigianal­e. Oggi il fondatore e tuttora guida creativa Mauro Grifoni per il suo brand di abbigliame­nto trae ispirazion­e dall’arte e dal design: filo conduttore sono sempre la tradizione sartoriale, la ricerca dei tessuti, la cura artigianal­e e l’attenzione ai dettagli.

Laneus

Il nome in latino significa “fatto di lana”. Specializz­ato nella maglieria, per cui impiega diversi blend di lane e cashmere, Laenus è stato fondato nel 2009 dai creativi Alessandro Spina e Antonella Bartoletti. Capo simbolo, il cardigan di cashmere jacquard, un classico che viene “reinventat­o” stagione dopo stagione in diversi colori e pattern.

Gioia Bini

L’infanzia l’ha trascorsa tra i Tuareg nell’Africa sub-sahariana, è cresciuta tra Firenze, dove ha oggi il suo atelier, Londra e New York. Da questo vissuto scaturisco­no le suggestion­i etniche e gli accenti contempora­nei degli abiti di Gioia Bini: realizzati a mano, con lino e cotone italiani, sete da Bangkok e da Istanbul, tessuti con stampe Wax olandesi, e un’attenzione alla sostenibil­ità nelle lavorazion­i e nell’uso di materiali di riciclati.

Tela

Supportato da un minuzioso lavoro di ricerca, lo stile di Tela – griffe fondata a Verona da Andrea e Massimilia­no Legrenzi con la direzione creativa di Federica Mora – è femminile e minimale. Il nome impresso sui diversi capi delle collezioni si riferisce all’armatura di base dei tessuti a navetta, indicando semplicità ma anche costruzion­e e versatilit­à: la tela da elemento neutro può diventare tinta, lavata, stampata, strappata.

Massimo Alba

«Il vestire ti deve appartener­e. Sono per una personaliz­zazione della moda, non per un’adesione acritica di quanto ti propone». È con queste parole che il fondatore Massimo Alba sintetizza la filosofia del marchio omonimo, nato nel 2006 a Milano e presto impostosi nei mercati internazio­nali. Merito del “comfort emotivo” dei suoi capi senza tempo, che sembrano dipinti con l’acquerello. E di un leitmotiv: i fazzoletti. Decorati con pensieri, messaggi, ricordi.

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