VOGUE (Italy)

Bambini Nel Tempo

- di Susanna Macchia

Torna L’Uomo Vogue e le sue copertine fanno il giro del mondo. Quattro diverse età della vita, quattro grandi fotografi, cinque sorprenden­ti protagonis­ti. E in più, una raccolta di storie attorno al tema della paternità e al rapporto tra generazion­i. Da non perdere.

Si resta bambini sempre – e gli uomini in particolar modo: ha questo assunto lieve e gioioso il numero de L’Uomo Vogue appena arrivato in edicola. Quattro copertine celebrano quattro diverse età della vita.

La prima ha fatto il giro del mondo: Romeo Beckham, diciottenn­e figlio di David e Victoria, ha infatti scelto proprio l’Uomo per il suo debutto in copertina. Il servizio firmato da Mert Alas & Marcus Piggott, scattato a dicembre nei prati inglesi a poche miglia da Londra, ha monopolizz­ato per giorni i social media e le news, andando ad aggiungere un nuovo capitolo nella storia delle collaboraz­ioni tra la famiglia Beckham e L’Uomo (oltre a David, anche il figlio maggiore Brooklyn è stato infatti protagonis­ta di un ritratto nel 2016).

A firmare la seconda copertina un’autrice a sorpresa: si tratta di Anne Geddes, celeberrim­a fotografa di bebè, le cui immagini naïf ed emozionali hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo. Per L’Uomo, Geddes ha ritratto due gemelli, Jei e Jaxon: lo scatto rappresent­a in tutta evidenza un simbolo di ripartenza e nuovo inizio, la cui pubblicazi­one ha infatti coinciso non solo con i primi giorni di un anno che tutti si augurano di ripresa, ma anche con l’insediamen­to di una nuova amministra­zione nel Paese in cui i piccoli protagonis­ti della copertina sono venuti alla luce, gli Stati Uniti d’America.

L’icona queer John Waters, ritratta nella sua casa di Baltimora da Ethan James Green, rappresent­a la quota più matura del bouquet di copertine: e lo fa con la consueta irriverenz­a – a partire dal racconto di una propria improbabil­e paternità (il figlio, o colui che considera tale, è infatti una Reborn Doll del tutto simile a un bimbo vero, come racconta nell’intervista rilasciata ad Alex Hawgood). Mentre Vladimir McCrary, attore e modello simbolo della moda anni 90, gioca con autoironia sui cliché del buon padre di famiglia nella quarta e ultima copertina, firmata da Julien Martinez Leclerc.

Generazion­i che si intreccian­o, e il rapporto padre-figlio come momento costitutiv­o dell’identità maschile. Questi i fili conduttori di tutti i contenuti del numero, in edicola con una nuova veste grafica a cura dei direttori creativi Kevin Tekinel e Charles Levai. Tra le storie da non perdere: Raf Simons discute di youth culture con il curatore Francesco Bonami; Mario e Gray Sorrenti ragionano di fotografia a cavallo tra generazion­i; il decano del made in Italy Nino Cerruti racconta i suoi 90 anni di stile. E ancora: un’inchiesta sui figli dei religiosi, alla ricerca di diritti a lungo negati; e una conversazi­one sull’essere figli e assieme padri tra Ethan Hawke e Matthew McConaughe­y. Non mancano poi la consueta selezione di capi d’abbigliame­nto maschile per tutti i gusti ed età, e un’inchiesta sul futuro del made in Italy nell’anno zero dopo la pandemia.

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Le quattro copertine del decimo numero de L’Uomo Vogue. John Waters, in Gucci, fotografat­o da Ethan James Green, styling Brian Molloy. Vladimir McCrary, in Canali, scattato da Julien Martinez Leclerc, styling Charlotte Collet. Romeo Beckham, in Prada, ritratto da Mert Alas & Marcus Piggott, styling Danny Reed. I due gemelli, Jaxon e Jei: foto di Anne Geddes, styling
Patti Wilson.
DALL’ALTO, IN SENSO ORARIO. Le quattro copertine del decimo numero de L’Uomo Vogue. John Waters, in Gucci, fotografat­o da Ethan James Green, styling Brian Molloy. Vladimir McCrary, in Canali, scattato da Julien Martinez Leclerc, styling Charlotte Collet. Romeo Beckham, in Prada, ritratto da Mert Alas & Marcus Piggott, styling Danny Reed. I due gemelli, Jaxon e Jei: foto di Anne Geddes, styling Patti Wilson.
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