Cromo Terapia
Con i loro colori le pietre agiscono su corpo e mente. Sono potenti talismani, dice il designer Marco Panconesi. Che ora progetta di raccogliere il suo sapere in una serie di tavole ispirate agli antichi lapidari.
L’hashtag “crystal healing” su Instagram ha già superato i sei milioni di post, ma non lo si pensi appannaggio esclusivo di spiriti ascetici. Anzi, mentre la domanda di diamanti nel 2020 ha registrato una flessione, le pietre colorate sono in grande spolvero. Pochi mesi fa, la variopinta raccolta di minerali appartenuta alla collezionista americana Hester Diamond – tormaline scultoree, rodocrositi color bubble gum, stupefacenti piriti – ha realizzato all’asta da Sotheby’s cifre ben sopra le stime. Evidentemente, oggi, un grosso quarzo rosa può esercitare la stessa fascinazione di una borsa firmata, e anche Marco Panconesi – fondatore del brand di gioielli omonimo e design director di Swarovski – conferma che comprerebbe l’uno o l’altra con la stessa intenzione; non già solamente per il coté estetico dei minerali – «letteralmente one of a kind»,
dice lui – ma per quell’aura magica che le pietre semipreziose portano con sé. «Quando comunichiamo le nostre collezioni, non facciamo esplicito riferimento ai loro attributi magici, protettivi e terapeutici, tuttavia mi piace pensare che siano parte
di una cultura condivisa da chi sceglie i gioielli Panconesi». Da qualche tempo, il trentaduenne designer
di origini fiorentine ha cominciato a pensare a una serie di tavole enciclopediche ispirate agli antichi lapidari, dove raccogliere minerali ricercati e modelli guida per la sua creatività.
Come ha scelto le pietre?
Queste tavole sono studi, e la selezione include le nostre pietre iconiche e altre più di ricerca. In genere mi attraggono gli esemplari che presentano inclusioni, difetti – in altre parole, con una personalità. Proprio perché le forme naturali rifuggono la perfezione, sono gli effetti organici della natura che celebriamo e ricreiamo attraverso processi artigianali.
Cosa intende quando dice che nutre grande interesse per il lato nascosto delle cose?
Ho un approccio da archeologo: vado oltre le apparenze per decifrare codici e significati. Credo accada lo stesso con le pietre: per quanto la scelta sia guidata da criteri estetici, non posso prescindere dal fatto che ognuna abbia proprietà che si associano a diverse parti del corpo: in base al colore entrano in relazione con i sette chakra, cioè esercitano un’azione a livello fisico e spirituale. Quali predilige?
Personalmente sono attratto dalla tormalina nera e dal quarzo fumé. Nei centri olistici, dove la cristalloterapia pare l’ultima frontiera del wellness, sul perimetro della stanza vengono collocate proprio pietre scure. Che significa?
È la stessa ragione per cui le porto spesso con me, in una mini bisaccia di pelle che infilo al collo: hanno la capacità di calmarti e radicarti. Siccome nel lavoro ho frequenti contatti, mi aiutano a proteggere la mia sfera personale facendo da scudo. Quali stimolano il suo processo creativo?
Quelle verdi. Amo in particolare la giada – sia nelle varietà trasparenti, sia testurizzate o venate –, ma anche l’avventurina, la malachite, l’agata. Verde è il colore più vicino alla natura: indica armonia, energia, fertilità e corrisponde al chakra del cuore; io l’associo al genio.
Sostiene che il gioiello è l’oggetto più inutile che ci sia. In che senso? Non ha una funzione evidente, non copre, non protegge dal freddo. È una decorazione che però ti rende diverso, unico, forte. In questo senso il suo potere è talismanico.