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Apre a Milano il primo flagship store Supreme in Italia. E tra i talenti che animeranno lo spazio ci sono alcuni protagonis­ti del nuovo numero de l’Uomo Vogue.

- Di Michele Fossi

A fornire un primo indizio che l’apertura di un negozio Supreme a Milano fosse nell’aria era stata, già due anni fa, la curiosa comparsa del capoluogo lombardo sulla felpa “Metallic Jacquard” assieme a nomi di città come Parigi, New York e Tokyo, dove il marchio americano di skatewear e streetwear è presente con un suo store. A rinfocolar­e le speranze dei fan italiani, lo stesso anno, altri inequivoca­bili segni di un interesse di Supreme per il nostro heritage: come la collaboraz­ione con Castelli Cycling, storica azienda italiana di abbigliame­nto per ciclismo, e l’improbabil­e lancio di una moka Bialetti griffata. Sospetti che, col senno di poi, si sono rivelati fondati: apre i battenti questo mese, in corso Garibaldi, il primo avamposto su suolo italiano del marchio cult fondato nel 1994 da James Jebbia, portando così a tre, dopo l’inaugurazi­one delle filiali di Londra (2011) e Parigi (2016), il numero di flagship store Supreme in Europa.

A rendere speciale il nuovo punto vendita non sarà una skate bowl in scala naturale – nota attrazione degli store di Brooklyn, Los Angeles e San Francisco –, bensì un insieme di sculture commission­ate per l’occasione a tre skater e artisti vicini al marchio: Nate Lowman, Weirdo Dave e la leggenda vivente dello street skateboard­ing Mark Gonzales, “The Gonz”. Un’intera parete esporrà poi una selezione di “skateboard d’artista”: una colorata installazi­one che, simbolo e assieme portafortu­na, è presenza fissa in ogni negozio Supreme (dopo Jeff Koons, Damien Hirst, Larry Clark e altri mostri sacri dell’arte contempora­nea, l’onore di trasformar­e tavole da skate in opere d’arte è toccato di recente all’artista giapponese Takashi Murakami, con il quale Supreme ha lanciato un’iniziativa charity che ha raccolto oltre un milione di dollari per le vittime della pandemia).

Come da tradizione, l’apertura del nuovo store verrà accompagna­ta dal lancio di un nuovo skate video firmato da William Strobeck, regista di gran parte degli skate video di Supreme, tra cui i recenti Pussy Gangster, Blessed e Candyland. I protagonis­ti saranno, ancora una volta, i membri del “Supreme Skate Team”: una rosa di oltre trenta skater di talento selezionat­i dal brand, tra i quali spiccano quest’anno i nomi di Tyshawn Jones, Sean Pablo, Ben Kadow e Sage Elsesser, fratello minore della “modella dell’anno 2020” Paloma Elsesser. Lo stesso Elsesser è uno dei protagonis­ti del numero de l’Uomo Vogue in edicola, dedicato proprio alla cultura skate (e che include anche interviste, tra gli altri, a The Gonz e Strobeck).

La celebrazio­ne della vicinanza spirituale tra cultura skate, arte, video-arte e altre forme di creatività è, del resto, da sempre la missione dichiarata dei punti vendita Supreme – a partire dal primo store inaugurato da James Jebbia nella primavera del 1994 al 274 di Lafayette Street, nel cuore di Manhattan: più che un normale negozio di skatewear, un punto di ritrovo di skater, intellettu­ali e artisti di quartiere. L’indirizzo è considerat­o a buon diritto un antesignan­o degli odierni concept store per via della disposizio­ne dei prodotti, originale e curata nel dettaglio (i vestiti erano collocati a terra, lungo le pareti) e della commistion­e di abbigliame­nto, opere d’arte e di curiosi e ricercati gadget.

 ??  ?? SOPRA. Sulla cover de l’Uomo Vogue di maggio, lo skateboard­er americano Sage Elsesser. Abiti, Supreme. Foto Collier Schorr. Styling Mel Ottenberg.
A SINISTRA. Sean Pablo, Caleb Barnett e Tyshawn Jones a Milano Centrale. Gli skaters sono membri del “Supreme Skate Team”.
SOPRA. Sulla cover de l’Uomo Vogue di maggio, lo skateboard­er americano Sage Elsesser. Abiti, Supreme. Foto Collier Schorr. Styling Mel Ottenberg. A SINISTRA. Sean Pablo, Caleb Barnett e Tyshawn Jones a Milano Centrale. Gli skaters sono membri del “Supreme Skate Team”.
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