VOGUE (Italy)

Questa Non È Una Fotografia Di Moda

Moderna, sicura e non convenzion­ale, questa ragazza degli anni Trenta viveva in un paese di minatori nel Wyoming. Come la sua fotografa, tutta da scoprire: Lora Webb Nichols.

- VINCE ALETTI

Lora Webb Nichols riceve la prima macchina fotografic­a per il suo sedicesimo compleanno, il 26 ottobre 1899, regalo di Bert Oldman, un minatore che l’anno seguente sarebbe diventato suo primo marito, oltre che il soggetto di molti dei suoi primi scatti. Lo sappiamo perché ha annotato la cosa in uno dei tanti diari tenuti nel corso di tutta la vita e conservati ora, insieme a 24mila negativi circa, in un archivio della sua città natale, nel Wyoming. Un fantastico nuovo libro, Encampment, Wyoming: Selections from the Lora Webb Nichols Archive, 1899-1948, pubblicato da Fw:Books, cita quel diario e ci restituisc­e il senso della sua portata, del suo talento e della sua dedizione come fotografa, spesso contro ogni aspettativ­a. All’inizio del secolo scorso, Encampment era infatti una città di allevatori e di miniere di rame, ma anche negli anni del boom economico la sua popolazion­e non ha mai superato i 2000 abitanti; oggi sono meno di 500.

Nichols, che aveva cominciato installand­o una camera oscura in casa, si afferma come fotografa della città, con uno studio che è una specie di affare di famiglia. Suo fratello contribuis­ce all’acquisto delle apparecchi­ature; la madre le dà una mano nello sviluppo e nella stampa. I suoi soggetti sono principalm­ente compaesani, amici, famigliari e squadre di operai di passaggio – nulla di così fuori dall’ordinario insomma. Ma i risultati sono davvero meraviglio­si, nella loro semplicità. L’acuta e sensibile cura dell’archivio fatta da Nicole Jean Hill comprende numerosi ritratti scattati in interno, ma quasi nessun lavoro realizzato in studio; anche quando in posa, le persone hanno un’aria informale, intensamen­te viva.

Al suo meglio, Nichols non ferma la vita, la cattura mentre scorre: un ragazzino appeso a testa in giù su una staccionat­a, tre tipi che fanno i buffoni in un cortile, una donna dietro al cervo dalle grandi corna a cui ha appena sparato, l’ennesimo allattamen­to. Non si limita a fare fotografie, vede davvero le persone, soprattutt­o le donne, e soprattutt­o altre donne e ragazze avventuros­e e non convenzion­ali come lei. Guardate per esempio la ragazzina qui sopra, che sembra il personaggi­o di un romanzo di Carson McCullers: elegante, padrona di sé, con uno stile da maschiacci­o tutto suo.

Nichols non ha avuto una vita facile; Hill descrive le sue memorie come «il diario di bordo di un capitano in lotta con molte difficoltà finanziari­e». È morta nel 1962, a 79 anni, non prima però di avere dato disposizio­ni per la sopravvive­nza delle sue fotografie. La sua riscoperta ricorda quella del fotografo da studio Mike Disfarmer, dell’Arkansas, ma per portata e stravaganz­a il suo lavoro ha molto più in comune con la brillante ed eccentrica Vivian Maier. Queste due donne avrebbero avuto molto di cui parlare.

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 ??  ?? Lora Webb Nichols, “Lee Jensen, 1932”, da “Encampment, Wyoming: Selections from the Lora Webb Nichols Archive, 1899-1948 (Fw:Books).
Lora Webb Nichols, “Lee Jensen, 1932”, da “Encampment, Wyoming: Selections from the Lora Webb Nichols Archive, 1899-1948 (Fw:Books).

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