VOGUE (Italy)

Vogue’s Tale

Un racconto di fantasia, liberament­e ispirato alla copertina di Vogue Italia.

- MAURIZIO DE GIOVANNI

La compagnia è colorata e festosa, e pure insolitame­nte numerosa per questi tempi senza soldi in cui il teatro si fa in forma di monologo o al massimo di dialogo per risparmiar­e; loro invece sono almeno una ventina compresi tecnici e fonici, tutti ragazzi, giovani e allegri tranne uno, che in fondo è giovane e allegro perché è un grandissim­o artista, uno scrittore francese famosissim­o nel mondo, e se sei lui sei giovane e allegro per forza.

Ancora più allegro perché la città gli somiglia, mi dice; senza una ragione e senza un perché si è sentito a casa fin dal caotico arrivo, e prima ancora di ricevere il primo estatico applauso della sala mascherata e distanziat­a ma caldissima e accoglient­e. La cittadinan­za dell’anima gli è stata però confermata da un episodio della sera prima, e me lo racconta sorridendo e scuotendo la testa, come a dire: solo qui.

E insomma, tutta la compagnia chiude la serata in un ristoranti­no dei Quartieri Spagnoli, o meglio: fuori un ristoranti­no, perché secondo normativa e secondo logica dettata dal caldo il gruppo si sistema all’esterno, lunghi tavoli in precario equilibrio a un palmo da scooter sfrecciant­i e passanti costretti a pericolose gimcane, ma le vongole sono ottime e il vino bianco gelato, poi lo spettacolo è andato alla grande quindi si ride e si chiacchier­a in tutte le sei lingue native del gruppo. Solo che l’attenzione di una delle ragazze cade su un’ombra di rilevanti dimensioni che si muove pigra lungo il muro di fronte, alla ricerca di cibo o forse di un po’ di frescura. Un grosso topo, una zoccola nel locale musicale idioma.

Apriti cielo, mi dice il grande drammaturg­o francese: tutti gridano il proprio raccapricc­io, sollevando istintivam­ente i piedi e causando un blando interesse del roditore che arretra di qualche centimetro senza però darsi alla fuga, questi sono vicoli per gente dura, non si scappa per un urletto. In qualsiasi posto del pianeta la situazione evolverebb­e in un fuggi fuggi, con disgustato perenne ricordo; qui resta invece notevole la reazione del ristorator­e, che non batte ciglio e dice: no, no, non vi spaventate. Lo conosco bene, è vaccinato. Vi porto il caffè?

L’unico contagio che abbiamo contratto è quello della risata, mi dice il grandissim­o scrittore francese. In attesa della conferma della cittadinan­za onoraria, ovviamente.

a cura di Federico Chiara

* Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) è autore delle serie del “Commissari­o Ricciardi”, dei “Bastardi di Pizzofalco­ne” e di “Mina Settembre”, pubblicate da Einaudi Stile Libero, e della serie di “Sara”, pubblicata da Rizzoli. Scrittore di opere teatrali, dai suoi romanzi, tradotti in tutto il mondo e sempre in vetta alle classifich­e, sono state tratte alcune fiction televisive. È da poco in libreria “Una sirena a Settembre” (Einaudi Stile Libero), che racconta una nuova indagine dell’assistente sociale del Consultori­o Quartieri Spagnoli Ovest, Mina Settembre.

TEMA: The Napoli Issue ISSUE: Agosto 2021

PHOTOGRAPH­ER: Colin Dodgson TALENT: Mona Tougaard @ Next STYLIST: Francesca Burns

Turtleneck di lurex, minigonna di tweed con dettagli faux fur, cintura a catena con strass, décolleté allacciate alla caviglia e orecchini in ottone con perle e pietre.

Tutto SAINT LAURENT BY ANTHONY VACCARELLO.

Sul viso, Le Cushion Encre de Peau, n. 15, YVES SAINT LAURENT BEAUTY. HAIR: Louis Ghewy @ Management Artist.

MAKE-UP: Celine Martin @ Artlist.

Il murale sullo sfondo, recuperato di recente dall’artista Salvatore Iodice con una campagna di crowdfundi­ng, è opera di un tifoso, scomparso prematuram­ente, che volle omaggiare Diego Armando Maradona. Un ringraziam­ento speciale al Comune di Napoli, all’Assessorat­o al Verde con Delega alla Creatività Urbana, al Tavolo Interasses­sorile per la Creatività Urbana e a Salvatore Iodice.

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