VOGUE (Italy)

A Regola D’Arte

«La sartoria napoletana sta all’uomo come la haute couture sta alla donna». Parola di Giambattis­ta Valli che per la sua collezione ha attinto proprio a quei saperi antichi, e alla maestria nel maneggiare ago e filo.

- di Marta Galli

Diceva bene Stendhal. «In Europa ci sono due capitali: Parigi e Napoli». Altri tempi, allora, quando i Borbone disseminav­ano progenie in ogni famiglia regnante; e tuttavia, come non convenire oggi che di quella grandeur rimanga vivissimo il sentore? Non potrebbe essere più d’accordo Giambattis­ta Valli, stilista di origini romane che ha fatto di Parigi la sua casa, 24 anni fa. Qualora si trovi a Roma, è facile salti poi sul treno per Napoli: anche solo per un taglio di capelli. Elogia gli imperdibil­i barbieri partenopei; l’arte di ricevere e quell’odore di caffè che spira dalla portineria di ogni palazzo; lo affascina ripensare ai «signorini» e andar per antiquari, «dove ancora si rintraccia­no mattonelle in maiolica, porcellane di Meissen o Capodimont­e, mobili Impero finissimi». E su tutto, lo stilista è cultore dell’arte della sartoria napoletana – che con un afflato inaspettat­o va in scena tra abiti nuvola di tulle e chiffon nella sua collezione Haute Couture A/I 2020-21.

Sulla passerella dell’Alta Moda, hanno inaspettat­amente sfilato dei capi maschili, indossati sia da uomini sia da donne.

Una mossa inattesa, sicurament­e sì, è la prima volta di questa silhouette in una mia collezione, dove ho immaginato insieme due creature, una luminosa e una notturna. Amavo l’idea di fare indossare a una donna capi dalle proporzion­i maschili, senza bisogno di adattarli, con totale naturalezz­a. Perché gli elementi menswear sono tagliati al modo della sartoria napoletana? Be’, la culla dello stile sartoriale maschile per me è Napoli. La sartoria napoletana sta all’uomo come la haute couture sta alla donna. Il savoir-faire – l’eccellenza – si esprime in ogni momento e in ogni dettaglio: dal più piccolo rito del caffè sulla terrazza al più elaborato rituale che accompagna la confezione di un abito maschile. In questo prendersi il

tempo c’è una filosofia della cura di sé, che tutti abbiamo un poco riscoperto durante la pandemia. Adesso abbiamo di nuovo voglia di vestirci. C’è un altro motivo per cui delle due grandi scuole, l’inglese e la napoletana, sceglie la seconda?

Si riassume in una parola: nonchalanc­e. Elegante è l’uomo che ha una disinvoltu­ra; vestito di grisaglia, pochette di batista e camicia di lino, scivola fuori dalla barca e in un batter di ciglio è in costume, pronto a tuffarsi. Per me Napoli è un modus vivendi: penso a un mondo cosmopolit­a che viene a Capri e transita in città per farsi l’abito. Perché qui, nella sua semplicità, anche il popolo è nobile: con l’immancabil­e camicia bianca ben stirata e fragrante di bucato, c’è tutto l’amore della mamma che non lascia che niente sia mai sciatto. Aver messo su donne e uomini gli stessi capi sartoriali rappresent­a uno statement?

No, perché? Per me è sempre stato istintivo trattare maschile e femminile senza distinzion­e. Oggi sul gender si fa tanta speculazio­ne, ma la fluidità è sempliceme­nte nelle cose del mondo; basta saperle osservare. D’altra parte, indosso una collana di perle da vent’anni – una sorta di trademark – e all’inizio notavo reazioni scioccate, ma oggi tutti i ragazzi la portano: per me racchiude l’essenza dell’eleganza maschile, e infatti proviene da una parure di maragià. Gioca con gli opposti, una cifra che le appartiene?

Ogni moneta ha la doppia faccia. Uso un paradigma di tessuti attinti al vocabolari­o dell’alta moda: come il crêpe con cui sono realizzate le cappe, lo stesso che Balenciaga e Givenchy impiegavan­o in vestiti da donna, o lo shantung triplo che Monsieur Saint Laurent utilizzava per le giacche femminili e io, qui, declino nei costumi maschili, a cui applico l’arte della sartoria napoletana.

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 ??  ?? A SINISTRA E SOTTO. Completi maschili con giacca e pantaloni in shantung di seta, camicie di popeline di cotone e cappe in crêpe di seta. La collezione Haute Couture A/I 2021 di Giambattis­ta Valli è stata presentata a luglio allo Spazio Niemeyer di Parigi.
A DESTRA. Paul Hameline indossa la T-shirt 10 Àcheval, dalla collezione P/E 22 di Àcheval Pampa . Autoscatto e styling di Paul Hameline.
A SINISTRA E SOTTO. Completi maschili con giacca e pantaloni in shantung di seta, camicie di popeline di cotone e cappe in crêpe di seta. La collezione Haute Couture A/I 2021 di Giambattis­ta Valli è stata presentata a luglio allo Spazio Niemeyer di Parigi. A DESTRA. Paul Hameline indossa la T-shirt 10 Àcheval, dalla collezione P/E 22 di Àcheval Pampa . Autoscatto e styling di Paul Hameline.
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