Niente È Impossibile
Arriva in Europa il Bulgari Aurora Awards, che premia impegno, creatività e audacia di donne speciali, capaci di guardare al futuro e ispirare le prossime generazioni. Paese ospitante di questa prima edizione l’Italia, in collaborazione con il nostro gior
«Il talento prescinde dal genere. Ma le donne incontrano ancora molti ostacoli per avere successo nel mondo del lavoro. A loro vogliamo dire: riconosciamo il coraggio, la volontà, la forza, la resilienza necessari per affermarsi». Così Jean-Christophe Babin, amministratore delegato di Bulgari, racconta la genesi del Bulgari Aurora Awards, il premio ideato dalla Maison nel 2016 per mettere in luce il talento femminile in ogni campo. Dopo le edizioni di successo tra Giappone e Cina, quest’anno l’evento arriva finalmente in Europa, con la collaborazione di Vogue Italia che si affianca a Bulgari per sostenere l’empowerment femminile e diffondere la cultura della parità di genere, raccontando le storie di queste professioniste visionarie.
A Vogue Italia spetta anche il compito di selezionare la giuria del premio, formata da sei “Recommenders”, donne e uomini tra le personalità più influenti nel mondo della musica, dell’arte, del cinema, dello sport. Saranno loro a nominare le prime vincitrici europee del premio Aurora, che verranno premiate a Milano il prossimo novembre, come anticipa in questa intervista l’amministratore delegato della Maison, Jean-Christophe Babin.
Ci può dire com’è nata l’idea di un premio dedicato alle donne? Bulgari è una delle poche aziende italiane del lusso in cui la maggior parte dei manager sono donne. L’azienda è sempre stata all’avanguardia sulla responsabilità sociale e ossessionata dal rispetto, un valore tramandato dalla famiglia Bulgari. Il tema dell’uguaglianza è una priorità per noi. Con Aurora vogliamo dare visibilità a figure eccezionali, pioniere nella loro professione, che incarnino i valori di impegno, creatività, audacia e siano d’ispirazione per le nuove generazioni. Il messaggio è: l’impossibile non esiste. Come avviene la scelta delle persone da premiare?
Sono i Recommenders a scegliere, in modo del tutto autonomo, le persone più meritevoli in diversi ambiti, che si tratti di artiste, sportive, scienziate, imprenditrici. Di solito sono donne visionarie di età compresa tra i 25 e i 45 anni, anche se non esiste alcun limite d’età. Trattandosi di un premio europeo, saranno rappresentate diverse nazionalità. Ciò che più conta sono i loro valori e le loro capacità.
Chi sono i Recommenders?
Personalità esemplari, che grazie a questo premio passano metaforicamente il testimone alle leader del futuro. Hanno anche un altro compito: potranno donare a un’associazione benefica di loro scelta una somma messa a disposizione da Bulgari, destinata a finanziare in particolare programmi in supporto alle nuove generazioni di talenti. In questo modo alimentiamo la cultura del “giving back”.
Il premio Aurora suggerisce anche una forte idea di community. Quanto è importante fare rete per avere successo?
In Giappone, negli anni, tra le donne premiate si è creato una sorta di gruppo di “Alumni”, una comunità virtuosa di donne di talento che condividono idee e progetti, creando opportunità e portando avanti il valore della parità di genere.
Quali sono le realtà più significative emerse nelle precedenti edizioni?
Il primo anno in Giappone abbiamo premiato Yoon Ahn, all’epoca conosciuta solo da una ristretta cerchia di giapponesi. L’anno dopo è stata tra i finalisti del LVMH Prize for Young Fashion Designers e da quel momento si è affermata a livello mondiale con il suo brand, Ambush. L’anno scorso Yoon ha firmato la sua capsule collection di borse Serpenti per Bulgari, un enorme successo.
Perché avete deciso di portare questo premio in Europa, e in particolare in Italia ?
L’Italia è la patria di Bulgari, e siamo molto orgogliosi delle nostre origini. Al tempo stesso, ci sentiamo anche profondamente europei, per questo vogliamo supportare il talento e l’ambizione delle donne di tutta Europa. Milano è solo il primo appuntamento, il nostro è un impegno di lungo periodo.
Quali saranno le prossime tappe? L’obiettivo è portare il premio in tutte le più importanti città d’Europa, da Parigi a Mosca, da Londra a Barcellona, e così via. La collaborazione tra i diversi Paesi è la vera forza dell’Europa, per questo abbiamo chiesto a Vogue Italia di coinvolgere anche le altre edizioni del magazine. Prima o poi nascerà anche Aurora Usa.
Perché “Aurora”?
Aurora è il nuovo giorno che sorge, la perfetta metafora delle donne che, affermandosi, irradiano la propria luce ispirando altre donne a inseguire i propri sogni con determinazione.
Nella mitologia latina, Aurora è anche la dea che fa sorgere il sole. La Roma antica aveva una capacità unica di fondere culture diverse, basti pensare che dal 200 dopo Cristo non c’è più stato un imperatore di origine italiana. Gli italiani hanno costruito il proprio successo non solo nell’inventare, quanto nell’integrare, e penso che questo “codice genetico-storico” vada recuperato. La nostra battaglia più importante, oggi, riguarda l’uguaglianza tra uomini e donne.