Piano B(eauty)
Queste donne hanno lasciato una posizione consolidata per fondare un brand di cosmetici. E cambiare rotta alla propria esistenza, seguendo passioni dimenticate e creando prodotti che facciano bene alla pelle e al pianeta.
Un avvocato, un medico, un presidente di un’azienda di moda. Tre storie professionali diverse che di recente hanno condiviso una scelta: lasciare il loro precedente lavoro per fondare un beauty brand. Tra i vari settori, quello della bellezza rappresenta infatti un terreno particolarmente fertile nel quale coltivare le proprie passioni per trasformarle in un nuovo inizio. Racconta Anne-Sophie Nardy: «Credo molto nei cicli, nel fatto che debbano concludersi per poter ricominciare nuovamente. Dopo aver lavorato 12 anni a Parigi da L’Occitane e L’Oréal come Marketing Director International, ho sentito il bisogno di ritrovare me stessa, e di fare qualcosa di concreto per contribuire alla creazione di questo nuovo mondo che sta emergendo, più attento, più impegnato di prima, anche attraverso il beauty». Lo ha fatto con On The Wild Side, una linea di skincare naturale, etica e sicura «capace di risvegliare le coscienze». Il suo approccio a una cosmesi più responsabile è giunto come un’ispirazione dopo aver letto il libro Attiviamoci di Edgar Morin e Michelangelo Pistoletto: il bisogno di una slow life, la ricerca dei valori e di una bellezza originale autentica, di prodotti green, comunicati in modo chiaro e trasparente sono parte del cambio di paradigma di questa nostra epoca, al quale Nardy vuole partecipare con il suo brand.
Cambiare la beauty industry dall’interno, un nuovo marchio alla volta, è ciò che ha mosso anche Isadora Belfort, nata a Rio de Janeiro, da otto anni a Londra. Dopo aver lavorato per più di 10 anni nel settore, prima da L’Oréal e poi da LookFantastic come Head of Marketing, ha sentito l’esigenza di preoccuparsi maggiormente dell’impatto
dell’industria sulle persone e sull’ambiente, dando il suo contributo con Herlum London, distribuito anche da Liberty, che offre prodotti per la pelle e candele sostenibili ed efficaci, con profumazioni naturali unisex. «È ciò di cui il mondo della bellezza ha bisogno con urgenza: ricercare la semplicità, usare ingredienti clean e rispettare il pianeta, ed è ciò che faccio con il mio brand, lavorando con aziende locali, usando packaging con plastica recuperata dagli Oceani e interamente riciclabili, utilizzando ingredienti provenienti da piccole comunità in Brasile, che supporto». Decidere di fondare un proprio brand è per Belfort sinonimo di un nuovo inizio, «perché si parte da zero, scoprendo molti aspetti del lavoro che prima non conoscevi, dallo sviluppo delle idee creative, alla ricerca delle materie prime, al rapporto con i fornitori. Per reinventarsi, poi, bisogna credere fermamente in qualcosa, e avere un’idea che ti appassioni molto, insieme a una causa per cui combattere, un po’ come avere una missione».
Che spesso rimane latente, prima di rivelarsi. Com’è successo ad Alisia Ford, originaria di Rochester, NY. «Lasciare il mio lavoro sicuro e stabile, come avvocato prima per Nike e poi per Apple, è stato un atto di fede spinta da Dio, un salto verso l’ignoto, sicuramente spaventoso, ma che sapevo essere il mio scopo, ciò che dovevo fare per me stessa e per gli altri», e cioè fondare Glory Skincare, un brand specializzato nella cura della pelle di colore. «Che ha esigenze specifiche non considerate dalla maggior parte dei marchi, soprattutto clean. Per più di 10 anni ho percorso i corridoi delle profumerie senza trovare niente di adatto a me. Ciò che dovevo fare era creare una linea di prodotti clean essenziali, formulati con dermatologi specializzati in pelli scure, per donare empowerment alla donne di ogni tonalità e aiutarle ad avere una pelle sana». La mission di Ford l’ha portata a essere selezionata per il programma Sephora Accelerate, che supporta le beauty start up, e che distribuirà il suo brand l’anno prossimo.
Per sviluppare la sua idea di business, Jenna Lyons è partita invece dalla sua patologia, Incontinentia Pigmenti, che l’ha lasciata senza ciglia e sopracciglia. Dopo 27 anni alla guida del brand di moda J.Crew come direttore creativo e presidente, Lyons decide di puntare tutto sul beauty, creando LoveSeen, insieme al make-up artist Troi Ollivierre: un brand di ciglia finte cruelty-free adatte a tutte le donne. È partito invece dall’immaginazione il dott. Robb Akridge per far superare all’industria beauty i suoi limiti. Del resto per uno scienziato non esistono confini alla fantasia che, unita all’esperienza e ai risultati, lo ha portato a creare Opulus Beauty Labs. Con un dottorato in immunologia e microbiologia, il dott. Robb si è distaccato dai suoi studi, per concentrarsi sulla scienza e l’ingegneria: si deve a lui la creazione del Clarisonic, il device di pulizia sonica. Dopo aver rivoluzionato la detersione, mira a fare lo stesso con la skincare. Con il suo nuovo brand ha creato un dispositivo, The Opulus Activator, nel quale inserire delle capsule solide contenenti ingredienti attivi per la pelle che, portati a una temperatura di 107°F, ne aumentano al massimo la potenza, creando così una dose singola di crema viso altamente efficace, appena attivata. Ha iniziato con il retinolo, ma mira a espandersi a tutti i prodotti per la pelle e i capelli.