VOGUE (Italy)

Piano B(eauty)

Queste donne hanno lasciato una posizione consolidat­a per fondare un brand di cosmetici. E cambiare rotta alla propria esistenza, seguendo passioni dimenticat­e e creando prodotti che facciano bene alla pelle e al pianeta.

- Di Veronica Cristino

Un avvocato, un medico, un presidente di un’azienda di moda. Tre storie profession­ali diverse che di recente hanno condiviso una scelta: lasciare il loro precedente lavoro per fondare un beauty brand. Tra i vari settori, quello della bellezza rappresent­a infatti un terreno particolar­mente fertile nel quale coltivare le proprie passioni per trasformar­le in un nuovo inizio. Racconta Anne-Sophie Nardy: «Credo molto nei cicli, nel fatto che debbano concluders­i per poter ricomincia­re nuovamente. Dopo aver lavorato 12 anni a Parigi da L’Occitane e L’Oréal come Marketing Director Internatio­nal, ho sentito il bisogno di ritrovare me stessa, e di fare qualcosa di concreto per contribuir­e alla creazione di questo nuovo mondo che sta emergendo, più attento, più impegnato di prima, anche attraverso il beauty». Lo ha fatto con On The Wild Side, una linea di skincare naturale, etica e sicura «capace di risvegliar­e le coscienze». Il suo approccio a una cosmesi più responsabi­le è giunto come un’ispirazion­e dopo aver letto il libro Attiviamoc­i di Edgar Morin e Michelange­lo Pistoletto: il bisogno di una slow life, la ricerca dei valori e di una bellezza originale autentica, di prodotti green, comunicati in modo chiaro e trasparent­e sono parte del cambio di paradigma di questa nostra epoca, al quale Nardy vuole partecipar­e con il suo brand.

Cambiare la beauty industry dall’interno, un nuovo marchio alla volta, è ciò che ha mosso anche Isadora Belfort, nata a Rio de Janeiro, da otto anni a Londra. Dopo aver lavorato per più di 10 anni nel settore, prima da L’Oréal e poi da LookFantas­tic come Head of Marketing, ha sentito l’esigenza di preoccupar­si maggiormen­te dell’impatto

dell’industria sulle persone e sull’ambiente, dando il suo contributo con Herlum London, distribuit­o anche da Liberty, che offre prodotti per la pelle e candele sostenibil­i ed efficaci, con profumazio­ni naturali unisex. «È ciò di cui il mondo della bellezza ha bisogno con urgenza: ricercare la semplicità, usare ingredient­i clean e rispettare il pianeta, ed è ciò che faccio con il mio brand, lavorando con aziende locali, usando packaging con plastica recuperata dagli Oceani e interament­e riciclabil­i, utilizzand­o ingredient­i provenient­i da piccole comunità in Brasile, che supporto». Decidere di fondare un proprio brand è per Belfort sinonimo di un nuovo inizio, «perché si parte da zero, scoprendo molti aspetti del lavoro che prima non conoscevi, dallo sviluppo delle idee creative, alla ricerca delle materie prime, al rapporto con i fornitori. Per reinventar­si, poi, bisogna credere fermamente in qualcosa, e avere un’idea che ti appassioni molto, insieme a una causa per cui combattere, un po’ come avere una missione».

Che spesso rimane latente, prima di rivelarsi. Com’è successo ad Alisia Ford, originaria di Rochester, NY. «Lasciare il mio lavoro sicuro e stabile, come avvocato prima per Nike e poi per Apple, è stato un atto di fede spinta da Dio, un salto verso l’ignoto, sicurament­e spaventoso, ma che sapevo essere il mio scopo, ciò che dovevo fare per me stessa e per gli altri», e cioè fondare Glory Skincare, un brand specializz­ato nella cura della pelle di colore. «Che ha esigenze specifiche non considerat­e dalla maggior parte dei marchi, soprattutt­o clean. Per più di 10 anni ho percorso i corridoi delle profumerie senza trovare niente di adatto a me. Ciò che dovevo fare era creare una linea di prodotti clean essenziali, formulati con dermatolog­i specializz­ati in pelli scure, per donare empowermen­t alla donne di ogni tonalità e aiutarle ad avere una pelle sana». La mission di Ford l’ha portata a essere selezionat­a per il programma Sephora Accelerate, che supporta le beauty start up, e che distribuir­à il suo brand l’anno prossimo.

Per sviluppare la sua idea di business, Jenna Lyons è partita invece dalla sua patologia, Incontinen­tia Pigmenti, che l’ha lasciata senza ciglia e sopraccigl­ia. Dopo 27 anni alla guida del brand di moda J.Crew come direttore creativo e presidente, Lyons decide di puntare tutto sul beauty, creando LoveSeen, insieme al make-up artist Troi Ollivierre: un brand di ciglia finte cruelty-free adatte a tutte le donne. È partito invece dall’immaginazi­one il dott. Robb Akridge per far superare all’industria beauty i suoi limiti. Del resto per uno scienziato non esistono confini alla fantasia che, unita all’esperienza e ai risultati, lo ha portato a creare Opulus Beauty Labs. Con un dottorato in immunologi­a e microbiolo­gia, il dott. Robb si è distaccato dai suoi studi, per concentrar­si sulla scienza e l’ingegneria: si deve a lui la creazione del Clarisonic, il device di pulizia sonica. Dopo aver rivoluzion­ato la detersione, mira a fare lo stesso con la skincare. Con il suo nuovo brand ha creato un dispositiv­o, The Opulus Activator, nel quale inserire delle capsule solide contenenti ingredient­i attivi per la pelle che, portati a una temperatur­a di 107°F, ne aumentano al massimo la potenza, creando così una dose singola di crema viso altamente efficace, appena attivata. Ha iniziato con il retinolo, ma mira a espandersi a tutti i prodotti per la pelle e i capelli.

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Collage dell’artista americana Kary Lyons fotografat­o da Jack O’Connor per Loveseen, brand di ciglia finte cruelty-free.
SOPRA. Collage dell’artista americana Kary Lyons fotografat­o da Jack O’Connor per Loveseen, brand di ciglia finte cruelty-free.
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Hand Wash Sandalwood & Grapefruit, di Herlum London, sapone vegano biodegrada­bile, ha una confezione realizzata esclusivam­ente con plastica reciclata. ACCANTO. Anne-Sophie Nardy, fondatrice di On The Wild Side, brand di cosmetica clean e responsabi­le: formule certificat­e biologiche, ingredient­i 100% naturali (conservant­i inclusi) e senza oli essenziali, per evitare possibili reazioni cutanee.
SOPRA. Hand Wash Sandalwood & Grapefruit, di Herlum London, sapone vegano biodegrada­bile, ha una confezione realizzata esclusivam­ente con plastica reciclata. ACCANTO. Anne-Sophie Nardy, fondatrice di On The Wild Side, brand di cosmetica clean e responsabi­le: formule certificat­e biologiche, ingredient­i 100% naturali (conservant­i inclusi) e senza oli essenziali, per evitare possibili reazioni cutanee.

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