One Last Thing
Il Direttore Creativo di Vogue Italia Ferdinando Verderi racconta questi ultimi due anni. In cui il magazine ha sperimentato idee e concetti che hanno segnato delle prime volte nella storia di Vogue: dall’issue completamente illustrata alla copertina bianca, dalle cento cover al numero dedicato agli animali e molto ancora.
Gli ultimi due anni di Vogue Italia sono stati progettati sull’idea che la creatività sia una forma di coraggio. In quest’ottica le idee diventano azioni, strumenti attraverso cui mettere in discussione il mondo in cui viviamo, o più semplicemente, ripensare le aspettative con cui ci confrontiamo. Un’idea può rimanere astratta, un’azione no. Un’azione implica un rischio, per definizione. Se un’immagine vale mille parole, un’azione vale mille immagini: una copertina lasciata bianca parla di silenzio più che la parola stessa, cento copertine parlano di diversità più che cento parole. L’intenzione diventa il messaggio, e il rischio il suo medium, un medium viscerale perché tutti ne conosciamo i valori. Ed è proprio il rischio che ingaggia la nostra audience in modo profondo. Ogni mese Emanuele Farneti e io abbiamo considerato Vogue Italia un’opportunità per un’azione. Crediamo che le azioni siano ciò di cui il mondo ha bisogno, e Vogue Italia ha sempre avuto il coraggio di fare da esempio.
IN ALTO, IN SENSO ORARIO. La cover di Vogue Italia scritta da Michael Cunningham, settembre 2019. Le cento copertine, settembre 2020. The Animal Issue, gennaio 2021. La conversazione tra Hans Ulrich Obrist ed Etel Adnan di questo numero. “Real or Fake?”, marzo 2020. L’omaggio a Ghirri di Anne Collier di questo numero. Napoli: agosto 2021.
L’opera realizzata da Michelangelo Pistoletto per questo numero. La cover bianca, aprile 2020. La cover illustrata, gennaio 2020.