La Grande Avventura
È la viva voce della figlia Adele Ghirri a raccontare qui lo sguardo del padre sul mondo: «Curiosità, attenzione, gentilezza».
Mio padre ha sempre creato intrecci, nel suo percorso artistico, tra la sua opera e quella di altri artisti. Il dialogo e il confronto sono stati fondamentali per lo sviluppo della sua poetica.
Tutto il suo lavoro è un’esortazione a intraprendere quella che lui stesso chiamava «una grande avventura del pensiero e dello sguardo», riferendosi proprio al fare fotografia, e uno strumento per aprire infinite possibilità percettive. Alla ricerca di un nuovo viaggio possibile attraversava allora un mondo che, tra gli anni Settanta e Ottanta, stava sempre più riempiendosi d’immagini – lo si può anche intuire dalla presenza di “immagini di immagini” nelle sue fotografie.
Ma piuttosto che criticare o denunciare questo fenomeno, Luigi preferiva raccontarlo e indagarlo, partendo forse dal presupposto che un pensiero critico sulla realtà esterna debba necessariamente nascere da un momento di ascolto e di comprensione. Ci invitava così a guardare al mondo (e alle immagini) con un atteggiamento di curiosità, attenzione e, soprattutto, gentilezza.
Il fatto che ora le immagini che ci ha lasciato possano parlare a generazioni di artisti più giovani è indice di un’opera viva – e il coinvolgimento di sguardi nuovi sul suo lavoro non può che rendermi felice. (Testo raccolto da Marta Galli)