LE DISCIPLINE DEL PARACADUTISMO SPORTIVO
Il paracadutismo sportivo si è affermato in Italia negli anni Ottanta, quando la tradizione del volo militare ha cominciato ad essere trasmessa in modo esteso anche ai civili. Soprattutto grazie all’intensa attività svolta dall’Aero Club d’Italia, in qualità di Federazione degli sport dell’aria affiliata al CONI, l’organizzazione di gare e la valorizzazione degli atleti sono stati dei fattori di accelerazione imprescindibili. Gli anni Ottanta rappresentarono però un periodo fondamentale per questo sport anche per un altro motivo, ossia lo sviluppo, negli Stati Uniti, di un protocollo di addestramento chiamato Accelerated Free Fall (AFF). La progressione AFF sostituì progressivamente la cosiddetta “progressione vincolata”, ossia quella che prevedeva, prima della caduta libera, di effettuare una serie di lanci con un paracadute ad apertura automatica, ovvero attraverso un sistema di vincolo agganciato all’aeromobile. Solo dopo un certo numero di lanci il paracadutista poteva iniziare a lanciarsi autonomamente, a differenza dell’AFF che invece consentiva all’allievo di sperimentare la caduta libera fin dal primo lancio. Contemporaneamente all’AFF, un altro elemento ha senz’altro contribuito ad avvicinare le persone al paracadutismo con un approccio prettamente sportivo, ossia lo sviluppo e la diffusione dei paracadute a profilo alare che, in breve tempo, hanno completamente rimpiazzato quelli a calotta.
Nel paracadutismo sportivo si possono dunque distinguere due grandi branche: le discipline a paracadute chiuso, ovvero in caduta libera, quelle a paracadute apertoe l’indoor. La Fédération Aéronautique Internationale (FAI), ossia l’associazione internazionale che regolamenta gli sport dell’aria, oggi riconosce 6 discipline in caduta libera, 4 a vela aperta
e l’indoor skydiving, che in definitiva riproduce le discipline in caduta libera ad eccezione della Speed Skydiving e della Wingsuit Flying.
DISCIPLINE IN CADUTA LIBERA
Artistic Events
Il Freeflying e il Freestyle sono discipline artistiche che si svolgono su tutti gli assi dimensionali. Consistono in una serie di routine obbligatorie e libere da eseguire in 7 rounds in un lasso di tempo predefinito. Le squadre sono composte da due o tre atleti di cui fa parte un video operatore che svolge una funzione essenziale per valorizzare e permettere il giudizio della performance. I criteri di valutazione si distinguono in base agli aspetti tecnici e a quelli della presentazione.
Il Freeflying include le posizioni orizzontali tipiche della caduta libera, ossia di pancia, integrandole con posizioni verticali (head-up, head-down) e di schiena (back-flying). Nelle competizioni gli atleti, volando vicini e alla stessa velocità, devono eseguire una serie di routine selezionate a caso da una giuria o scelte dai competitori se precedentemente comunicate ai giudici. Tali routine, ossia sequenze, devono essere alternate da cosiddette “prese”, ossia dei contatti intenzionali tra flyers che possono avvenire con le mani o con i piedi.
Il Free Style segue gli stessi criteri del Freeflying, ma è una disciplina che si è affermata diversi anni prima. Fu eseguito per la prima volta da Deanna Kent e altri paracadutisti per il film del 1989 From Wings Came Flight, il cui video operatore e produttore era il marito di Deanna, Norman Kent. La FAI l’ha inserita tra le discipline ufficiali nel 1996 contemporaneamente al Freeflying. A differenza di quest’ultima richiede delle prestazioni atletiche riconducibili alla ginnastica artistica e alla danza classica. È particolarmente spettacolare in indoor.
Formation Skydiving
Consiste nel costruire delle figure in caduta libera in una posizione prona (con la pancia rivolta verso terra) o in verticale (con i piedi o la testa verso terra). Le squadre sono composte da 4 o 8 atleti più un operatore video. Ogni competizione si svolge in un massimo di 10 round e ogni round è composto da un massimo di 6 formazioni. Le squadre a 4 hanno 35 secondi di tempo, 50 quelle a 8, per ripetere correttamente la sequenza delle formazioni estratte prima dell’evento. Ogni formazione completata correttamente ottiene un punto. I giudici esprimono il loro giudizio esclusivamente sulla prestazione tecnica, ovvero il numero delle volte in cui, in un lasso di tempo, le formazioni vengono ripetute. La squadra vincente sarà quella che raggiunge il maggior numero di punti nei diversi round disputati.
Speed Skydiving
È la disciplina estrema del paracadutismo sportivo riconosciuta dalla FAI nel 2014. Consiste nel lanciarsi da 4.000 metri cercando di raggiungere, assumendo una posizione aerodinamica, la maggior velocità possibile in un intervallo di quota predefinito. A 1.700 metri termina la finestra di misurazione e il paracadutista inizia una fase di decelerazione prima di procedere all’apertura del paracadute. La Speed Skydiving è la disciplina sportiva non motorizzata più veloce al mondo e richiede delle performance fisiche in grado di sostenere i repentini cambi di pressione che avvengono dalla quota di lancio a quella di apertura del paracadute. Basti pensare che la velocità massima di caduta verticale per un paracadutista in posizione standard, ovvero sulla pancia, si aggira intorno ai 200 km/h, mentre quella di uno speedskydiver può superare i 500 km/h. La velocità
viene misurata con un sistema GPS montato sul casco dell’atleta e vince chi, nei round di gara, raggiunge la somma massima delle velocità ottenute in ogni singolo lancio.
Stile
È una disciplina cosiddetta classica, infatti fu introdotta nel calendario delle competizioni già nel 1962. Nello Stile bisogna dimostrare un grande controllo in caduta libera eseguendo una serie predeterminata di esercizi che sono i back-loop e i giri. L’esecuzione deve avvenire il più velocemente possibile e in modo esemplare, ossia mantenendo il corpo sulla stessa asse durante tutta l’esecuzione del lancio. Attraverso la visione di un video, registrato da terra con un obbiettivo molto potente, i giudici valutano la performance sia in base alla pulizia dell’esecuzione sia in base alla velocità, ossia al tempo impiegato per eseguire gli esercizi. Nelle competizioni lo Stile viene associato all’Accuracy, quindi gli atleti devono dimostrare abilità sia in questa disciplina in caduta libera che in quella a vela aperta.
Wingsuit Flying
La Wingsuit Flying è probabilmente la disciplina del paracadutismo che meglio simula il volo di un uccello. La sua popolarità è cresciuta enormemente grazie alla spettacolarità che offrono le immagini video e ai miglioramenti nel design delle tute. Il riconoscimento della Wingsuit Flying da parte della FAI è avvenuto nel 2015, prevedendo competizioni sia di performance che di acrobatics partendo da una quota di lancio che va dai 3.000 ai 2.000 metri. Per la performance, l’atleta viene giudicato in base alla misurazione di tre parametri: il tempo, la distanza e la velocità, combinati in un unico risultato. Tutte le misurazioni vengono effettuate utilizzando un dispositivo GPS all’interno di uno spazio di gara definito. Per quanto riguarda il tempo, il maggior punteggio viene attribuito a chi trascorre nella finestra di valutazione il maggior numero di secondi. Per la distanza, conta quella orizzontale percorsa nella finestra di valutazione, mentre nella performance di velocità viene misurata la velocità media orizzontale in base alla distanza percorsa sempre nellafinestra di valutazione. Nell’acrobatics le squadre in gara, composte da tre atleti, due performer e un video operatore, devono dimostrare la loro abilità di volo eseguendo una serie di
acrobazie sia definite dai giudici ed estratte casualmente sia a loro scelta. I punteggi vengono acquisiti in base al numero delle volte in cui le squadre riescono a ripetere le sequenze e in base allo stile di volo.
DISCIPLINE A VELA APERTA
Accuracy
È tra le discipline più antiche nelle competizioni del calendario dell’International Parachuting Commission (IPC). I primi Campionati del mondo si svolsero a Bled, Jugoslavia, nel 1951. L’obiettivo della competizione fu quello di vedere chi sarebbe atterrato più vicino a un bersaglio predefinito in una serie di round. Con qualche modifica ai regolamenti e alla strumentazione tecnica per rilevare i punteggi, il principio essenziale della precisione è rimasto lo stesso, ossia quello di arrivare sopra o il più vicino possibile al centro di un bersaglio che si trova al centro di un «tuffet». Il tuffet è in genere un materasso in schiuma o pieno d’aria che ammortizza l’impatto. Durante le competizioni i concorrenti saltano in squadre di massimo 5 atleti, uscendo dal velivolo a 1.000 metri e aprendo i paracadute in sequenza per consentire a ciascuno un chiaro approccio al bersaglio. I singoli punteggi individuali valgono sia per la competizione individuale che per quella a squadre.
Canopy Formation
Iniziò ad affermarsi agli inizi degli anni Ottanta grazie ai paracadute a profilo alare. Consiste nel volare con più vele in formazione utilizzando gambe e mani per rimanere attaccati gli uni agli altri. Attualmente la disciplina prevede tre tipi diversi di competizione: la 4 way Rotations, che consiste nell’impilare i quattro paracadute in un tempo massimo di 30 secondi per poi procedere a uno scambio dell’elemento più in alto con quello più in basso, e così di seguito fino al tempo massimo di un minuto e 30 secondi. Vince la squadra che effettua il maggior numero di rotazioni; la 4 way Formation consente massimo 2 minuti dall’uscita dall’aeroplano per segnare il maggior numero di punti, acquisibili costruendo correttamente con le vele le formazioni sorteggiate all’inizio dell’evento; il 2 way Formation segue le stesse regole di quello a quattro, con l’unica differenza del tempo a diposizione che è di un minuto. Tutte le squadre comprendono un operatore video incaricato di trasmettere la registrazione del lancio ai giudici di gara.
Canopy Piloting
Il CanopyPiloting è una disciplina ad alta velocità nella quale si utilizzano delle vele piccole e molto agili che, per farle volare adeguatamente, necessitano di veri e propri piloti. Nelle gare, che si svolgono su uno specchio d’acqua, gli atleti accelerano i loro paracadute effettuando una serie di virate per poi incanalarsi nel percorso delimitato sull’acqua. Il Piloting prevede performance di precisione, velocità e distanza. Per la precisione, il pilota deve far volare la vela nel percorso predefinito prima di atterrare il più vicino possibile al centro di un bersaglio. Nella velocità, il punteggio massimo è attribuito a chi vola sul percorso predefinito nel minor tempo, mentre la distanza, la maggiore possibile, deve esser raggiunta sempre volando attraverso un percorso in acqua e atterrando in un punto su terra. Negli ultimi anni si è anche affermato il Freestyle, una disciplina nella quale il pilota deve effettuare delle acrobazie con il corpo mentre è a contatto con l’acqua. Per consentire tali acrobazie è necessario che la vela raggiunga delle alte velocità e che il paracadutista, per
ché sia valido il lancio, atterri in piedi.
Paraski
Questa disciplina è l’unica che combina due diversi sport: lo slalom gigante e la precisione in atterraggio. Ogni concorrente deve effettuare due discese di slalom gigante, progettato e controllato dalla FIS ai sensi del Regolamento Internazionale di sci, e poi sei lanci da un elicottero uscendo a 1.000 metri facendo in modo di atterrare su una piattaforma di Accuracy. Il vincitore della precisione individuale è la persona con il punteggio cumulativo più basso in 7 round, mentre la squadra vince con il punteggio cumulativo più basso in 6 round. Per la parte sciistica, il concorrente con il minor numero di punti, ovvero con il tempo di discesa più basso in due manche, è il vincitore. Il vincitore assoluto, invece, è colui che ottiene il miglior risultato sommando i punti nell’Accuracy a quelli dello slalom.
Indoor Skydiving
Ad eccezione della Speed Skydiving e della Wingsuit Flying tutte le discipline in caduta libera possono essere praticate indoor, ossia in simulatori di caduta libera. I cosiddetti tunnel, o gallerie del vento, hanno avuto un incremento straordinario negli ultimi anni passando da cinquanta nel 2012 a più di duecento nel 2020. Chi non ha mai saltato da un aereo può dunque provare l’esperienza del volo senza essere costretto a confrontarsi con un paracadute e la caduta libera. Le gallerie consistono in uno spazio circolare di diametro e altezza variabili, realizzato con pareti verticali trasparenti in cui un forte flusso d’aria verticale è prodotto da motori potentissimi. Il pubblico può così assistere in diretta alle esibizioni o alle competizioni stando comodamente seduto a sorseggiare un drink. Poiché le competizioni riproducono le discipline outdoor, i criteri di attribuzione dei punteggi sono sostanzialmente gli stessi con qualche piccola variante nei regolamenti.
Dynamic Flying
È stata creata nel 2012 ed è cresciuta rapidamente in tutto il mondo. È una disciplina che si pratica esclusivamente nel tunnel dove l’atleta vola in tutte e tre le dimensioni. Alle capacità tecniche si uniscono quelle artistiche che vanno mostrate in un tempo predefinito ai giudici di gara. Le squadre possono essere formate da due o quattro atleti confrontandosi sia in routine di velocità che in routine libere. Le routine sono le acrobazie che devono essere eseguite in volo. Per quelle di velocità vince la squadra che riesce a completare una serie di schemi obbligatori estratti a caso prima dell’inizio della competizione. Le routine libere, come suggerisce il nome, sono invece create interamente dalle squadre che in 90 secondi, se a quattro elementi, o in 60, se a due elementi, devono convincere i giudici della loro superiorità tecnica e artistica. Le squadre possono anche volare a ritmo di una musica a scelta.