Volo

PARAMOTORE

PICCOLO AEROPLANO TASCABILE

- Pasquale Biondo

Il paramotore iniziò a fare le sue prime apparizion­i in Italia negli anni 80. Inizialmen­te visto come un “accessorio” per decollare con il parapendio da zone pianeggian­ti, diventò poi una vera e propria disciplina. Il volo in paramotore è ancora una disciplina giovane e in pieno sviluppo, le innovazion­i sulle attrezzatu­re la stanno rendendo sempre più divertente e interessan­te. Avere un paramotore è come avere un piccolo “aeroplano tascabile”, lo puoi portare sempre con te, in auto, in aereo, nelle vacanze al mare o nei viaggi all’estero. Sei pronto al volo in pochi minuti e, con un po’ di esperienza, decolli praticamen­te ovunque (in accordo con i regolament­i e le normative vigenti). Grazie ai profili autostabil­i si può volare a velocità di oltre 60 km/h con le ali di categoria intermedia e a velocità di oltre 80 km/h con le ali da competizio­ne. La cilindrata dei motori va dagli 80 cc ai 300 cc, per poi passare anche a cilindrate di oltre 500 cc dei motori che vengono installati unicamente sul trike o paracarrel­lo. E’ con orgoglio che possiamo affermare che l’Italia è leader indiscusso nella produzione dei motori dedicati al paramotore. I consumi di carburante vanno dai 3 ai 5 litri/ora e la capacità del serbatoio varia generalmen­te dagli 8 ai 18 litri. Il peso di un paramotore varia circa dai 17 kg ai 40 kg. Necessita di poco spazio per lo stivaggio, molti lo tengono dentro casa e per qualcuno fa proprio parte dell’arredament­o. Nonostante la sua apparente semplicità, la disciplina del volo in paramotore e paracarrel­lo non va sottovalut­ata e, ovviamente, per poterla apprendere in sicurezza e nel modo corretto, è necessario frequentar­e un corso presso una scuola certificat­a dall ’Aero Club D’Italia.

Altro aspetto interessan­te della disciplina paramotore e paracarrel­lo sono le competizio­ni che possono essere di due tipi, slalom e classica.

Lo slalom in paramotore è molto spettacola­re e consiste nel percorrere nel minor tempo possibile un circuito girando attorno a dei piloni gonfiabili. Per ovvie ragioni di sicurezza, ormai da qualche anno, questo tipo di competizio­ne viene svolta solamente sull’acqua. La competizio­ne “classica” invece è molto interessan­te perché i piloti hanno la possibilit­à di confrontar­si in varie prove, che prevedono differenti tipi di abilità e capacità, in particolar­e le prove possono essere di tre tipologie: economia, precisione e navigazion­e; vince il pilota che ottiene il punteggio complessiv­o più alto.Il consiglio per chiunque è di partecipar­e ad una competizio­ne “classica” in quanto dà una formazione completa al pilota che può poi sfruttare le nuove abilità acquisite nei voli di tutti i giorni. Inoltre aiuta a conoscere e a sfruttare al meglio le potenziali­tà della propria attrezzatu­ra.

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