Dapp
acronimo (d-ecentralized + app, sing. ingl.) – Le applicazioni decentralizzate, sviluppate attraverso processi di collaborazione, possono rappresentare un’alternativa al solito web oggi controllato da pochi grandi player. Con un potenziale mercato ovunque
Se “app” è la parola del presente, quella del futuro prossimo promette di essere “Dapp”, acronimo che sta per Decentralized app, applicazioni sviluppate in modo collaborativo ( decentralized, appunto) utilizzate soprattutto – ma non solo - nel caso di tecnologia blockchain. Se mettiamo a paragone questi due mondi in base ai numeri, il confronto sembra iniquo, addirittura insostenibile: a oggi sono circa 26 miliardi i download per il mondo delle app, sommando Google Play e App Store; sono invece poche centinaia di migliaia le Dapp dell’universo decentralizzato. Perché allora credere che Dapp sia una parola del futuro, quantomeno digitale? Perché le Dapp sono “benzina libera” per la tecnologia blockchain, sono open source, quindi disponibili non solo per chi intende utilizzarle, ma anche per chi le vuole modificare per migliorarne le funzionalità o per chi le connette una all’altra per risolvere problemi più complessi.
Nelle Dapp questo processo è sviluppato grazie alla spinta di programmatori e sistemisti che credono in un web diverso, più democratico, aperto, senza piramidi di potere centralizzate. Un forte sviluppo delle Dapp porterebbe infatti il web a essere molto diverso da come lo conosciamo oggi: diventerebbe un luogo globale dove il pensiero e i servizi potranno veramente essere costruiti e modificati “dal basso” con benefici, anche economici, condivisi tra gli autori delle Dapp. Utopia digitale? Forse, ma il movimento è in atto.
I segnali che qualcosa sta cambiando ci sono tutti. I big buddies del web, tra i quali i cosiddetti GAFA (Google, Apple, Facebook e Amazon) stanno valutando l’impatto delle soluzioni decentralizzate e hanno già compreso quanto questi sistemi potrebbero rivoluzionare i loro attuali modelli di business, basati sostanzialmente sullo sfruttamento dei dati personali, costringendoli così a un cambio di rotta importante.
Il mondo delle Dapp è più giovane rispetto a quello delle app, e utilizza tecnologia e infrastrutture più complesse, il che fa sembrare queste soluzioni interessanti solo per una nicchia del mercato (per esempio il mondo delle criptovalute o del fintech). Di fatto, invece, il web decentralizzato ha un potenziale molto alto in tutti gli ambiti che prevedano transazioni di valore: dalla compravendita di beni materiali e immateriali alla condivisione controllata di dati personali sensibili, fino al co-authoring di nuovi servizi volti a eliminare intermediazioni e censure avvicinando “chi fa” e “chi consuma”.
Dapp-unto e a capo, quindi, per un web davvero differente.