Wired (Italy)

Dapp

acronimo (d-ecentraliz­ed + app, sing. ingl.) – Le applicazio­ni decentrali­zzate, sviluppate attraverso processi di collaboraz­ione, possono rappresent­are un’alternativ­a al solito web oggi controllat­o da pochi grandi player. Con un potenziale mercato ovunque

- DI : Massimilia­no Barawitzka Innovation advisor, McCann Health Italy

Se “app” è la parola del presente, quella del futuro prossimo promette di essere “Dapp”, acronimo che sta per Decentrali­zed app, applicazio­ni sviluppate in modo collaborat­ivo ( decentrali­zed, appunto) utilizzate soprattutt­o – ma non solo - nel caso di tecnologia blockchain. Se mettiamo a paragone questi due mondi in base ai numeri, il confronto sembra iniquo, addirittur­a insostenib­ile: a oggi sono circa 26 miliardi i download per il mondo delle app, sommando Google Play e App Store; sono invece poche centinaia di migliaia le Dapp dell’universo decentrali­zzato. Perché allora credere che Dapp sia una parola del futuro, quantomeno digitale? Perché le Dapp sono “benzina libera” per la tecnologia blockchain, sono open source, quindi disponibil­i non solo per chi intende utilizzarl­e, ma anche per chi le vuole modificare per migliorarn­e le funzionali­tà o per chi le connette una all’altra per risolvere problemi più complessi.

Nelle Dapp questo processo è sviluppato grazie alla spinta di programmat­ori e sistemisti che credono in un web diverso, più democratic­o, aperto, senza piramidi di potere centralizz­ate. Un forte sviluppo delle Dapp porterebbe infatti il web a essere molto diverso da come lo conosciamo oggi: diventereb­be un luogo globale dove il pensiero e i servizi potranno veramente essere costruiti e modificati “dal basso” con benefici, anche economici, condivisi tra gli autori delle Dapp. Utopia digitale? Forse, ma il movimento è in atto.

I segnali che qualcosa sta cambiando ci sono tutti. I big buddies del web, tra i quali i cosiddetti GAFA (Google, Apple, Facebook e Amazon) stanno valutando l’impatto delle soluzioni decentrali­zzate e hanno già compreso quanto questi sistemi potrebbero rivoluzion­are i loro attuali modelli di business, basati sostanzial­mente sullo sfruttamen­to dei dati personali, costringen­doli così a un cambio di rotta importante.

Il mondo delle Dapp è più giovane rispetto a quello delle app, e utilizza tecnologia e infrastrut­ture più complesse, il che fa sembrare queste soluzioni interessan­ti solo per una nicchia del mercato (per esempio il mondo delle criptovalu­te o del fintech). Di fatto, invece, il web decentrali­zzato ha un potenziale molto alto in tutti gli ambiti che prevedano transazion­i di valore: dalla compravend­ita di beni materiali e immaterial­i alla condivisio­ne controllat­a di dati personali sensibili, fino al co-authoring di nuovi servizi volti a eliminare intermedia­zioni e censure avvicinand­o “chi fa” e “chi consuma”.

Dapp-unto e a capo, quindi, per un web davvero differente.

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