Beyond
avv. (ingl) – Andare oltre, “beyond”, è l’espressione più naturale dello spirito umano. Che domani significherà superare i confini fisici della Terra facendo dell’esplorazione spaziale un’esperienza diffusa.
La mia parola del futuro nasce da motivi personali, e universali. La mia prossima spedizione sulla Stazione Spaziale Internazionale, una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) della quale sarò – con umiltà – il comandante, si chiamerà, appunto, Beyond. Il nome, insieme all’emblema che abbiamo disegnato, ribadisce quanto la scienza e la tecnologia sviluppate a bordo non servano soltanto agli astronauti e alla Terra oggi, ma siano destinate ad aprire e pavimentare la strada per i pellegrini spaziali del futuro, che si spingeranno verso nuove destinazioni: la Luna, certo, poi Marte e poi oltre, chissà... Da un punto di vista universale, la parola ricorda quindi quanto l’umanità intera viva in sé il destino dell’esplorazione, la necessità della scoperta, la spinta a guardare sempre un nuovo orizzonte, superando via via i propri limiti. È una tensione che porterà l’uomo lontano dalla Terra, oltre i suoi confini attuali e, ne sono certo, oltre tutto quello che conosciamo oggi. Andremo beyond.